Piano Infanzia: la critica delle associazioni

bambini-che-giocanoIl sottosegretario alla Famiglia Giovanardi ha presentato nei giorni scorsi all’Osservatorio per l’Infanzia il nuovo testo del Piano infanzia. All’incontro erano presenti, tra le associazioni del Forum, Ai.Bi. e l’associazione Papa Giovanni XXIII le quali hanno positivamente valutato diverse parti del documento, ma anche evidenziato aspetti critici e avanzato alcune richieste per un miglioramento del testo.

Ai.Bi. già delusa per la mancata ratifica della Convenzione de L’Aja del 1996, ha evidenziato la forte riduzione della nuova versione del Piano che registra una sistematica esclusione di diverse significative parti volute e promosse dall’Osservatorio, sottolineando in particolare l’assenza di fondamentali attenzioni e azioni dedicate all’infanzia senza o fuori famiglia (riforma dell’adozione internazionale; riforma dell’affidamento familiare; piena attuazione della legge 184/83), tematiche condivise dall’Osservatorio, ma ora cancellate e paradossalmente non più considerate.

La Comunità Papa Giovanni XXIII ha auspicato l’effettiva attuazione di alcune delle azioni contenute nel Piano: la costituzione del Garante per l’Infanzia e la lotta alla prostituzione minorile anche attraverso una ripresa della discussione dei Disegni di legge già presentati; la creazione di un Tribunale unico per la Famiglia. Ha, inoltre, lamentato lo scarso coinvolgimento delle associazioni familiari nell’attuazione dell’affido familiare e la mancanza di un riconoscimento, tra le strutture di accoglienza per i minori, delle Case famiglia in tutte le Regioni. Ha infine richiesto l’effettivo rilancio dell’impegno di collocare solo in famiglia i minori di 6 anni anche disabili che necessitano di affidamento etero-familiare.

Il Forum invita governo e Parlamento ad operare affinché l’edizione finale del documento che, appena approvato dal Consiglio dei ministri, sarà portata all’attenzione della Commissione parlamentare per l’infanzia prima di giungere alla sua definitiva approvazione, possa recuperare le attenzioni e le questioni non eludibili segnalate dalle associazioni, migliorando il Piano che solo così potrà raccogliere il positivo consenso e il pieno apprezzamento di quanti operano quotidianamente al servizio dell’infanzia e della famiglia.