Psicologia dell’Adozione. In base alla nostra età qual è la fascia di età di disponibilità da dare all’ente autorizzato?

Criteri normativi e personali da considerare per orientarsi nella decisione più importante per una coppia che vuole adottare

Nel percorso che conduce una coppia ad accogliere il proprio figlio o figlia attraverso l’adozione, inevitabilmente ci si trova di fronte a questa domanda: Come facciamo a capire qual è la fascia di età di disponibilità da dare in base alla nostra età?
Ciascuno deve confrontarsi con la propria immagine di figlio, con il sogno e l’idea che ciascuno porta nel cuore, che deve prima di tutto incontrarsi con l’immagine dell’altro coniuge e poi tradursi in un dato da scrivere in un modulo.
Ma non è un numero soltanto, è un bambino o una bambina reale già in attesa di un incontro con i propri genitori, per questo è importante una riflessione chiara e onesta prima di tutto con sé stessi. Naturalmente per potersi orientare e avere una uniformità nella procedura la differenza di età tra minore e la coppia disciplinati per legge.

Che cosa risponde la legge

Nello specifico, all’interno della legge n. 184/83 troviamo le indicazioni utili a rispondere alla vostra domanda; infatti scorrendo il documento possiamo leggervi che tra i coniugi adottanti e il minore adottando deve esserci una differenza d’età non inferiore ai 18 anni né superiore ai 45 anni (cfr. l’art. 6, commi 3, 5 e 6, della legge n. 184/83).
Per esempio, quindi, se un genitore ha 51 anni potrà adottare un bambino di almeno 6 anni, proprio per garantire che la differenza di età non sia superiore ai 45 anni come indicato.
Ma è indispensabile anche un’altra precisazione per fugare ogni possibile dubbio, si deve are riferimento sempre all’età del coniuge più giovane nella coppia. Non è rilevante se sia il marito o la moglie. Da ciò ne deduciamo che se un coniuge ha 48 anni e l’altro 42 si deve fare riferimento a quest’ultimo, è la coppia potrà adottare anche un bambino di pochi mesi.
Ogni situazione va osservata nella sua particolarità e vanno tenute in considerazione anche la presenza di altri figli nella coppia, la possibilità di adottare fratelli, le regole specifiche vigenti nei diversi Paesi di origine e la differenza di età tra i coniugi.
Infatti, proprio quest’ultimo è un caso particolare, se la differenza di età tra marito e moglie supera i 10 anni allora si modifica anche la differenza di età con il figlio che si andrà ad adottare, passando da 45 a 55 anni.
L’ultima indicazione che può andare a modificare la norma generale contenuta nella legge è l’indicazione che il giudice inserisce nel decreto, dove è possibile che vengano fissati dei limiti di età, che prevalgono su tutto il resto poiché il decreto è vincolante e le indicazioni in esso contenute vanno rispettate.

Conoscere le norme per fare la scelta giusta

La conoscenza e la comprensione delle norme sia importante per effettuare una scelta rispetto alla fascia d’età da indicare, ma ciò che non dobbiamo mai perdere di vista sono i bambini; la valutazione che ciascuna coppia può fare, accanto a quella normativa, riguarda le proprie risorse nel pensarsi come genitore. Se la legge indica una finestra entro la quale potersi orientare, solo la coppia può comprendere, sicuramente aiutata e supportata se lo desidera, dove si colloca la propria genitorialità in quello spazio e quale è la disponibilità che sentono e possono dare rispetto alla fascia di età da accogliere.

Cristina Micheletti

Psicologa Ai.Bi.