Russia: il Cremlino ammette di non potersi permettere il divieto totale delle adozioni internazionali.

russia newAl giorno d’oggi, la società russa non è pronta a rinunciare alle adozioni internazionali” ha ammesso Pavel Astakhov, nel corso di una riunione in presenza del Presidente della Duma dello Stato, Sergey Naryshkin.

In questa occasione, Astakhov ha anche presentato dei dati significativi secondo cui, dal 2000 al 2011, i bambini russi adottati dalle famiglie straniere sarebbero stati circa 65 mila.

Solo nel 2011, i cittadini italiani ne hanno adottato 798, mentre il leader dei paesi che più ne hanno accolto dalla Russia è stata l’America che, nello stesso anno, ne ha adottati 956.

Ciò nonostante, alla fine del 2012, in Russia è entrata in vigore una legge per bloccare le adozioni verso gli Stati Uniti, chiamata “legge Dima Yakovlev”, in memoria dell’omonimo bambino russo dimenticato in macchina dal padre adottivo americano, sotto il sole, e morto asfissiato.

Il portavoce del Presidente russo, Peskov, ha rilasciato ai giornalisti dichiarazioni molto chiare secondo cui il Cremlino non riterrebbe opportuno considerare le varie proposte avanzate da politici e società civile, per un ulteriore divieto – questa volta assoluto – delle adozioni all’estero dei minori russi.

Il problema riguarderebbe solo gli Stati Uniti: “Il divieto nei confronti dei cittadini americani è legato all’impossibilità per le autorità russe di controllare la situazione dei minori adottati nel territorio degli USA. Questo problema non sussiste, invece, con altri Paesi“.

Ha così esortato un’implementazione del sistema delle adozioni nazionali per mantenere gli orfani nel Paese.

Intanto, il Ministero dell’Istruzione russo, Kabanov, sta revocando il mandato all’Ente Autorizzato per le adozioni internazionali attraverso il quale i fratelli Kuzmin erano stati abbinati alla coppia del Texas, accusata dalle autorità russe della morte del piccolo Maksim, deceduto misteriosamente il 21 gennaio 2013. È stato chiesto l’annullamento dell’adozione di Kirill, fratello minore di Maksim, richiedendone il rimpatrio, attraverso la firma di un appello diretto al Congresso americano “a causa dell’intempestiva comunicazione dell’accaduto”.

L’agenzia in questiona lavora nel Paese dal 2007, con una media di 14-15 abbinamenti all’anno. Qualora la revoca venisse approvata, l’agenzia dovrà abbandonare la sua attività per altre future adozioni, ma sarà obbligata a continuare a riferire sui bambini già abbinati a famiglie straniere precedentemente.

 

Fonte: ria.ru