Mosca: marcia contro la legge anti-adozione e intanto un orfano di 14 anni scrive a Putin per essere adottato negli USA

manifestazione-anti-putin“La marcia contro i mascalzoni”, è così che è stato battezzato il corteo che si terrà domenica a Mosca, una protesta contro la «legge anti-Magnistky», con cui il Cremlino ha vietato le adozioni dei piccoli orfani russi da parte di cittadini statunitensi.

A quanto pare il corteo partirà alle 14 moscovite (le 11 in Italia) da piazza Pushkin verso viale Sakharov. L’autorizzazione è stata data per 20mila persone, ma gli organizzatori son certi che i partecipanti saranno molti di più.

Nel mirino di questa manifestazione c’è la controversa legge “Dima Yakovlev”, promulgata da Vladimir Putin a fine dicembre e che prende il nome di un bimbo adottato da una coppia americana, morto d’infarto nel 2008 in un’auto parcheggiata al sole, dove il padre adottivo lo aveva dimenticato.

E’ stata votata dal parlamento russo in reazione alla legge americana «Magnitsky Act» con cui gli Stati Uniti hanno previsto sanzioni contro i funzionari russi, considerati colpevoli di gravi violazioni dei diritti umani, coinvolti nel caso di Sergei Magnitsky, l’avvocato che aveva denunciato un clamoroso caso di corruzione ai vertici dell’amministrazione pubblica e morto in carcere nel 2009 in attesa di processo.

La legge “Yakovlev” ha trovato ovviamente nemici tra i difensori dei diritti umani e addirittura tra alcuni componenti dello stesso governo russo.

Perché a causa del provvedimento, a pagarne le conseguenze sono i 52 bambini che erano già in partenza per gli Stati Uniti e che sono rimasti bloccati in Russia.

E tra questi piccoli angeli, un ragazzino russo Maxim, di 14 anni, che soffre di una malattia genetica, ha scritto direttamente al presidente russo Vladimir Putin, per chiedergli di concludere la sua adozione. Il ragazzo vive in orfanotrofio ed è in contatto da sette anni con una famiglia statunitense che l’anno scorso ha deciso di adottarlo, dandogli la possibilità di diventare figlio e di essere curato.

La procedura è stata avviata, ma ora si trova nel limbo a causa di questa legge, in seguito alla quale Mosca si è anche ritirata dall’accordo con gli Usa sulle Adozioni Internazionali.

Uno dei deputati del partito di maggioranza “Russia Unita”, Robert Schlegel, vorrebbe proporre che dalla legge vengano esclusi almeno i bambini disabili, che in Russia hanno ancora grandi difficoltà a trovare famiglie e sono per lo più adottati dall’estero.

Il Governo degli Stati Uniti, rammaricato, spera in un dialogo continuo con la Russia, al fine di concludere, almeno, le adozioni già avviate e che, a quanto pare, coinvolgono tra le 500 e le 1.000 famiglie americane.