Salerno: l’urgenza di una riforma per dire no al “Cortocircuito” delle adozioni

Festival 2Si è conclusa domenica 15 giugno la tre giorni della quinta edizione del Festival “Salerno in CORTOcircuito”, un concorso di cortometraggi realizzati da giovani registi italiani. La vittoria è andata all’opera di Luigi Marmo intitolata “Ma non l’amore qualunque”, corto della durata di appena 3 minuti che racchiude in sé, senza troppe parole ma con il linguaggio del corpo, un importante grido di allarme verso la violenza sulle donne.

Durante la prima serata del festival – seguito da giovani salernitani amanti del cinema, giornalisti locali e critici – è stato proiettato il corto “Sulla poltrona del Papa”, girato dall’attrice Cristiana Capotondi che fa così il suo esordio in qualità di regista. È un cortometraggio di 7 minuti, di forte impatto, che riguarda il tema dell’infertilità e dell’apertura all’adozione. Il video è ispirato dalla vicenda di Carlos, il piccolo di 6 anni che lo scorso ottobre, durante un’udienza ufficiale, andò a sorpresa a sedersi sulla sedia di Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, puntando i riflettori su di lui e su una splendida storia di adozione.

Dopo la visione del corto, Antonella Spadafora, responsabile per la Regione Campania dell’associazione Ai.Bi. Amici dei Bambini, ha potuto spiegare, partendo da com’è nato il corto, la situazione dei minori fuori famiglia in Italia e nel mondo, del crollo dei numeri delle adozioni internazionali e del bisogno impellente di una riforma radicale della normativa sulle adozioni internazionali. A riguardo si è parlato della proposta di riforma lanciata da Ai.Bi. che dal luglio scorso, quasi un anno fa, è depositata presso la Commissione Giustizia del Senato e della Camera.

Diverse le domande dal pubblico presente, che ha portato anche esperienze personali di coppie conosciute e del loro travaglio adottivo, e che, dopo le spiegazioni date dalla referente Ai.Bi., hanno potuto sicuramente far luce sul non detto e non scritto.