BAMBINIxLAPACE. Scoprire la scuola in tempo di guerra. E cambiare la propria vita

Bogdan, a 15 anni, non era mai stato a scuola, nemmeno quando viveva in Ucraina. Poi, scappato in Moldova a causa della guerra ha incontrato il Ludobus della Pace e i progetti di Ai.Bi. Amici dei Bambini. E si è aperto un mondo nuovo di scoperte e possibilità

I genitori di decine di generazioni l’hanno ripetuta allo sfinimento, tanto da farla diventare quasi una frase fatta che, come tale, rischia di perdere il suo significato letterale: studiare può cambiare la vita.
Ma ci sono storie reali che, se raccontate, fanno ben capire la portata concreta e tangibile dell’affermazione precedente. Come la storia di Bogdan (nome di fantasia), per esempio, un ragazzo di 15 anni arrivato in Moldova per sfuggire dalla furia della guerra in Ucraina.

Il “primo giorno di scuola”

A differenza della maggior parte dei coetanei come lui, Bogdan non era mai andato a scuola, nemmeno nel suo Paese d’origine, a causa delle difficoltà economiche della sua famiglia.
Le cose sono cambiate quanto Bogdan, che si trovava insieme ad altri minori rifugiati nel centro CPTR di Cărpineni, è stato inserito in un programma di educazione non formale portato anche lì dal “Ludobus per la Pace”, la ludoteca itinerante realizzata da Amici dei Bambini nell’ambito del progetto BAMBINIxLAPACE.
In questo modo Bogdan ha mosso i suoi primi passi nel mondo dell’educazione, scoprendo un contesto popolato da educatori dedicati, compagni accoglienti e insegnanti comprensivi, e nel quale si impara attraverso i libri e le attività e non attraverso la violenza, come purtroppo aveva vissuto in passato.
Nonostante avesse già 15 anni, Bogdan è stato inserito nella classe ottava, insieme ad altri ragazzi rifugiati e locali. Curioso e disciplinato, nonostante tutte le difficoltà, ha iniziato a frequentare regolarmente le lezioni e a partecipare con entusiasmo alle attività di educazione non formale, dove gioco, lavoro di squadra e creatività si intrecciavano con il “sapere”, inteso nel senso più canonico del termine.

L’apprendimento della lingua rumena

Per Bogdan, come per molti altri bambini rifugiati, una delle sfide più grandi è stata imparare la lingua rumena. In questo caso, però, tutti partivano dallo stesso livello: zero. E proprio lì, Bogdan ha saputo distinguersi grazie alla sua perseveranza e a un’innata saggezza.
Grazie alle attività interattive organizzate dagli animatori di Amici dei Bambini, Bogdan ha scoperto quanto può essere bello imparare. Con grande impegno, è stato l’unico del gruppo a riuscire a memorizzare ogni parola di un dizionario tascabile, ideato appositamente per aiutare i bambini rifugiati ad avvicinarsi alla lingua rumena. Per Bogdan, ogni parola imparata rappresentava un passo avanti lungo un cammino nuovo, da affrontare con crescente fiducia.

“Adesso so che studiare può cambiare tutto”

Nonostante l’impegno costante e il sincero desiderio di dare il meglio di sé, Bogdan non è riuscito a superare gli esami finali come avrebbe sperato. Gli anni trascorsi lontano dalla scuola e la mancanza di una solida base educativa si sono fatti sentire. Eppure, al di là dei voti e delle valutazioni, Bogdan ha compreso qualcosa di essenziale, che tanti suoi coetanei, formalmente più “istruiti” non sempre comprendono: l’educazione è la chiave per cambiare la propria vita e costruire un futuro migliore.
“È stato un anno faticoso, ma adesso so che studiare può cambiare tutto – ha confidato Bogdan. Ho imparato tanto. Non solo dai libri… Prima non capivo a cosa servisse la scuola. Ora sì”
“Ragazzi come Bogdan se ne incontrano pochi,” racconta la professoressa Olga, una delle sue insegnanti. Non si lasciano sconfiggere dal passato, ma si lasciano ispirare dal futuro. E con questo suo primo anno di scuola, Bogdan ha aperto una porta importante: quella verso una vita in cui l’apprendimento diventa il migliore alleato.”

La speranza del bambini dell’Ucraina è appesa a un filo

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, sono passati oltre 3 anni. In questo tempo oltre 600 bambini sono morti e oltre 2.000 sono stati feriti.
Anche la speranza rischia di morire.
Ai.Bi. Amici dei Bambini con il progetto BAMBINIxLAPACE ogni giorno porta ai minori e le loro famiglie aiuto concreto, supporto psicologico e attimi di vita “normale”, in un tempo che normale non è.
Ecco perché oggi più che mai c’è bisogno del tuo aiuto: per non far spezzare il filo della speranza.