Senato. Di Biagio (Ap): “Genitori adottivi minacciati da Donatella Piazza, membro della CAI. Molteplici dubbi sulla legittimità del suo incarico di ‘esperta’”

di-biagio4Davvero tutto questo è accaduto in Italia? L’11 aprile è successo di tutto e verrà ricordato come il lunedì nero dell’adozione internazionale. La giornata che avrebbe dovuto essere una festa per l’arrivo di 51 bambini congolesi adottati da famiglie italiane si è trasformato invece in un vero e proprio dramma per mano di una Commissione Adozioni Internazionali che ha reso l’incontro tra genitori e figli qualcosa di più simile a un film di spionaggio che alla conclusione di una bella storia.Perché la CAI non ha informato tempestivamente e in maniera restrittiva le coppie adottive? E’ vero che alcuni esponenti della Cai hanno avuto un approccio minatorio nei confronti dei genitori che hanno osato manifestare dissenso rispetto al modus operandi della stessa nella gestione del rientro dei minori? Perché 83 minori nelle stesse condizioni e con tutti i documenti in ordine, rimangono bloccati in Rdc?

Questi sono i nodi cruciali dell’interrogazione presentata dal senatore di Area Popolare Aldo Di Biagio. L’ennesima interrogazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli Affari Esteri con cui si punta il dito sul caos delle adozioni internazionali, le inefficienze e anomalie della Cai e soprattutto sul modus operandi della presidente e vicepresidente Silvia Della Monica in merito al rientro dei 51 bambini arrivati in Italia lo scorso 11 aprile 2016.

La totale disorganizzazione, e l’assenza di un piano di gestione dei minori che tenesse conto delle loro esigenze – dice Di Biagio nella sua interrogazione – , preferibilmente attraverso il supporto di consulenti ed esperti, si è palesata nell’incapacità di somministrare ai bambini gli alimenti in maniera armonica con le loro esigenze e le loro abitudini. Ai bambini, abituati a fare un unico pasto giornaliero, è stato consentito di accedere a notevoli quantità di cibo decisamente fuori dalle loro possibilità. Di conseguenza uno dei minori è stato male, patendo un’ indigestione che lo ha portato alla disidratazione e al successivo ricovero ospedaliero”.

La gestione “frammentata, disarmonica e incoerente dell’Affaire Congo e del rientro dei bambini – precisa il senatore –  appare cosa notoria e unanimemente riconosciuta e condannata, anche in ragione del fatto che le modalità con le quali sembra sia stata condotta l’ultima tranche di arrivi in Italia sembra più assimilabile ad un film di spionaggio che ad una procedura legittima portata avanti da uno stato democratico e Civile”.

Inoltre risulta che l’ultima tranche di arrivi, afferenti al rientro dell’11 aprile, “non abbia avuto un coordinamento con il MAECI ma sia stata gestita esclusivamente dalla CAI con l’impiego di forze dell’ordine in modalità straordinaria sebbene non ne sussistessero le condizioni o le esigenze”.

Infine Di Biagio mette in evidenza come “attualmente restano ancora 83 minori in Congo, detentori di documentazione e passaporti e le cui procedure sono perfezionate sia sul versante nazionale che Congolese, ma non si rivengono elementi tali da giustificarne il prosieguo della loro illegittima permanenza presso gli orfanotrofi di Kinshasa e quali siano le ragioni che ne hanno condizionato un loro differente trattamento rispetto ai minori giunti in data 11 aprile in Italia”.

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