Servizio civile. Calo drastico delle domande, come mai?

Mai così poche le domande per il servizio civile, che fanno segnare cali fino anche al 40%. Quali le ragioni di questo apparente “disinteresse” da parte dei giovani? È realmente così?

Mai come quest’anno i posti messi a disposizione dal bando per il Servizio Civile sono stati così numerosi. Eppure, mai come quest’anno, le richieste dei giovani stentano ad arrivare. Se già nel 2022 le domande avevano fatto segnare un meno 11% rispetto al 2021, con 112mila, richieste (il 63% da donne e il 37% da uomini), quest’anno gli invii sono diminuiti ancora fino alla quota di 105mila per i progetti in Italia e 3500 per i progetti all’estero. Tenendo conto che, generalmente, il 30% di chi presenta la domanda poi non si presenta alle selezioni, il rischio è che non si riescano a coprire tutti i posti disponibili.
Un quadro per certi versi drammatico che ha portato la testata Vita a svolgere un’inchiesta per cercare di indagare le motivazioni di questo calo, partendo dal paradosso che i giovani quei giovani che stanno rinunciando al Servizio Civile sono gli stessi che, durante la pandemia, hanno dato maggiore disponibilità alle associazioni di volontariato.
Proprio il confronto con quanto accaduto durante la pandemia, porta a cercare i perché della mancata risposta non tanto nelle motivazioni dei giovani quanto, in una riflessione nella quale gli stessi enti sono chiamati a fare un esame di coscienza.

“Gli enti durante il bando lavorano sulla promozione dei loro progetti e poi selezionano i giovani candidati – spiega a Vita il presidente di “Arci Servizio Civile” Licio Palazzini. Dobbiamo cambiare approccio e fare una comunicazione continua dei valori e del senso del servizio civile. Ma soprattutto dobbiamo ritrovare l’entusiasmo dei giovani, ascoltandoli, mediando con le nostre esigenze e le necessità del Dipartimento”.

Su questo punto si innesta la discussione che riguarda i compensi, che secondo alcuni andrebbero alzati, individuando nel Servizio Civile una sorta di “avviamento al lavoro” e chi la pensa in maniera opposta. D’altra parte, effettivamente, se il servizio civile è soprattutto, per l’appunto, un “servizio”, difficilmente il compenso può diventare una leva per attrarre i giovani, anche perché finirebbe per snaturare l’essenza stessa di questo istituto che, invece, andrebbe rilanciato proprio puntando sulla sua peculiarità di essere una scelta fatta “per gli altri”.