guerra in siria, Ai.Bi. in prima linea per aiutare bambini e famiglie

Siria. I 5 ‘teatri’ di una guerra senza fine in cui le vittime principali restano famiglie e bambini…e Ai.Bi. è lì con loro!

Il quadro dei combattimenti in un Paese ormai sfinito dalle violenze e dall’assenza di livelli minimi di assistenza e sussistenza per chi sopravvive indica che con la cacciata dei terroristi islamici dell’Isis la situazione è tutt’altro che migliorata

Anche per questo Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini continua a lavorare per aiutare i minori e le famiglie più in difficoltà a superare gli ostacoli della fame e del freddo

guerra in siria, Ai.Bi. in prima linea per aiutare bambini e famiglieDalla guerra tra il regime di Assad e il sedicente stato islamico si è passati a una guerra tutti contro tutti che assomiglia sempre più al feroce conflitto che insanguinò il Libano tra il 1975 e il 1990; un assetto a geometria variabile di alleanze che cambiano continuamente, con l’inserimento in momenti più o meno improvvisati di nuovi interlocutori che vanno a complicare ancor più il quadro della situazione: è questa l’attuale situazione della Siria.

A farne le spese e pagare il prezzo più alto di questa lotta di ‘spartizione’ del Paese sono, come sempre in questi casi, i più fragili e deboli e quelli che non c’entrano nulla con le bombe e la violenza: bambini, donne, anziani, famiglie numerose, sfollati da zone di bombardamenti in cerca di pace e di un futuro migliore che rischiano però la vita ogni giorno anche nei campi di accoglienza.

La posta in gioco – che tutti vogliono anche se nessuno la cita ufficialmente – è il controllo dei giacimenti petroliferi e di gas naturale del Paese. Ecco, dunque, che questo obiettivo si affianca e rafforza quelli politico-religioso-etnici che le varie componenti sul campo di battaglia stanno portando avanti: non a caso è entrata in scena la Turchia, per ultima, per cercare di ‘spegnere’ le velleità curde sui territori di Afrin, al nord ovest del Paese. Ma fronti di scontro apertissimi sono anche la Ghuta (periferia est della capitale Damasco), la zona di Deir er-Zor e la valle del fiume Eufrate, oltre ai governatorati di Idlib e la loro provincia più orientale, insieme a una sacca di resistenza Isis a nord di Hama.

Le forze in campo? Quelle lealiste-governative di Assad, i ribelli anti-regime, le forze turche con i loro alleati, i curdi e le sacche di resistenza dei terroristi islamici.

Con la popolazione e gli sfollati dalle zone più ‘calde’ ormai allo stremo, Ai.Bi. non smette di interessarsi e operare soprattutto nell’area di Aleppo, Idlib, Homs e Rural Damasco, dove è attiva fin dal 2013 per cercare di dare risposte concrete ai bisogni più impellenti delle persone attraverso numerosi progetti di cooperazione internazionale. Insieme al suo partner siriano Kids Paradise, ha chiuso un’importante missione umanitaria istruendo e formando 180 donne siriane diventate capi-famiglia a causa della morte dei mariti in guerra – costrette a gestire da sole figli e anziani – sui metodi di agricoltura e coltivazione e distribuendo loro oltre 1.800 polli. Inoltre, sempre grazie alla collaborazione di Kids Paradise e al contributo economico di Regione Lombardia e Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha potuto distribuire vettovaglie non alimentari e razioni di cibo a vari gruppi di sfollati, raccolti in alcuni campi improvvisati. In particolare, sono state distribuite coperte e ceste alimentari per i 2/3 andate ai bambini, la più vulnerabile delle categorie. Ai.Bi., al termine dell’intervento, ha fornito supporto a 4.255 persone, oltre mille in più rispetto a quanto previsto inizialmente.

Le necessità e il bisogno di aiuto di queste popolazioni non si sono, tuttavia, esauriti. Per questo, attraverso il progetto  Non Lasciamoli Soli‘, Amici dei Bambini rinnova il suo impegno sul territorio siriano, occupandosi soprattutto delle categorie più vulnerabili: donne e bambini. Molto ancora si può fare per loro, dando continuità alle azioni degli operatori Ai.Bi. sul territorio in soccorso di un popolo massacrato da un conflitto incessante: basta sostenere il progetto ‘Non Lasciamoli Soli‘ per dire basta alla guerra in Siria.

Fonte: Lettera 43

Fonte: IlSole24Ore