Siria. Come vivono i bambini fra le tende in un campo profughi?

I campi profughi sono luoghi sovraffollati, rumorosi, dove non si conosce privacy, né serenità. Luoghi dove intere famiglie non riescono ad essere autosufficienti e dipendono esclusivamente dagli aiuti alimentari. Aiutaci a donare loro una speranza

Abbiamo salutato un 2021 difficile per dare il benvenuto ad un 2022 che seppure appena arrivato vede già riporre su di sé, oggi più che mai sogni, e speranze, di salute, serenità e pace. Desideri, che uniscono tutta l’umanità in questo periodo storico così complesso facendoci sentire davvero fratelli.

Noi di Ai.Bi. sogniamo per il popolo sirianoun 2022 di pace, ricostruzione e di prospettive. Un 2022 dove i bambini possano tornare a serenamente a scuola, possano giocare senza la paura di poter essere colpiti dalle bombe, possano dormire in un letto caldo, in un luogo finalmente da poter chiamare casa e non sotto tende, all’interno dei campi profughi, dove soffrire troppo caldo in estate e troppo freddo in inverno. A lottare contro i violenti temporali che allagano il terreno e le raffiche di vento sotto la cui forza gli accampamenti si piegano lasciando senza un tetto, precario e provvisorio tanti minori con le loro famiglie. Nell’ultimo periodo più di 13 campi sono stati danneggiati nei governatorati di Aleppo e Idlib.

In Siria, la vita per i bambini e le loro famiglie in questi campi è davvero dura.

Sono luoghi sovraffollati, rumorosi, dove non si conosce privacy, né serenità. Dalle tende vicine provengono ad ogni ora del giorno i suoni dei bambini che piangono e occorre parlare sottovoce per non essere ascoltati dagli abitanti delle tende vicine. Luoghi dove intere famiglie non riescono ad essere autosufficienti e dipendono esclusivamente dagli aiuti alimentari.

Noi di Ai.Bi. in collaborazione con il nostro partner locale Kids Paradise lavoriamo ogni giorno per rendere le famiglie più vulnerabili meno dipendenti da questi aiuti. Grazie, ad esempio al contributo dell’otto per mille a diretta gestione statale, il 2 e il 3 dicembre, abbiamo cominciato la distribuzione di 260 capi di bestiame. Le famiglie saranno seguite nei prossimi mesi dai nostri operatori e saranno distribuiti vaccini per gli animali e foraggio al fine di garantire la produzione di prodotti caseari che potranno essere consumati o venduti sul mercato locale.

Molto è stato fatto ma davvero tanto c’è ancora da fare. Chiunque può essere al loro fianco con noi, con una donazione libera, oppure, per dare continuità al proprio sostegno, attivando un’Adozione a Distanza per i bambini e le donne siriane.