Siria. Idlib verso la catastrofe umanitaria. Esodo di quasi 180mila persone

Con il progetto Ai.Bi. “Non lasciamoli soli” si può garantire, grazie a un forno mobile, il pane ai bimbi e alle famiglie sfollate

In Siria si stringe la morsa intorno a Idlib, roccaforte delle truppe ribelli. L’esercito governativo ha infatti lanciato nei giorni scorsi un’offensiva armata nell’area a nord-ovest del Governatorato omonimo, dando l’assalto alle aree controllate dai jihadisti ma anche dai gruppi ribelli filo-turchi.

Fin qui il dato militare, che si accompagna al dato politico sulla difficile soluzione di una situazione, quella di Idlib, che vede tremare l’accordo tra Russia e Turchia per garantire un corridoio smilitarizzato tra le aree controllate dai ribelli e quelle in possesso dei governativi. Nel mirino di questi ultimi ci sarebbero ora, oltre a Idlib, la città di Kabani, in mano alle truppe di Hayat Tahrir al Sham, Hama e i dintorni di Latakia.

Ma c’è anche un dato umanitario. E non è positivo. Gli scontri brutali tra le due fazioni stanno infatti provocando l’ennesimo esodo di massa e sarebbero già quasi 180mila gli sfollati interni e comunque sicuramente oltre i 150mila secondo le Nazioni Unite. In molti, donne, bambini e anziani, si stanno spostando verso il confine (sbarrato) con la Turchia, che si affaccia sull’area a maggioranza curda del Rojava.

In questa situazione si profila l’ennesima tragedia. In questo contesto, da qualche tempo è nato il progetto di Ai.Bi. – Amici dei Bambini “Non Lasciamoli Soli”: dopo otto anni di conflitto c’è infatti e purtroppo un esponenziale incremento dei casi di malnutrizione infantile. Così, insieme all’associazione Kids Paradise, è nata l’idea di avviare un forno mobile e uno fisso per distribuire pane a 30mila siriani tra cui 18mila sfollati.

L’impatto della guerra siriana sulle abitudini alimentari della popolazione è infatti stato pesante: gran parte delle famiglie si sono trovate a fare affidamento su prodotti a basso costo e a ridurre al minimo l’acquisto e il consumo di carni e prodotti caseari in generale, fra cui il latte per bambini. A questo si è accompagnata una forte riduzione del latte materno, provocata da fattori psicologici e dalla malnutrizione delle madri stesse.

Grazie ad Ai.Bi., con una semplice donazione, si può tuttavia assicurare il carburante necessario a distribuire il pane nei villaggi, ad acquistare la farina e a garantire il funzionamento del gruppo elettrogeno necessario al forno mobile. E, forse, a garantire un piccolo sorriso in un (purtroppo) sconfinato mare di lacrime.