siria, il bambino nella valigia emblema della ricerca di pace del popolo siriano

Siria. Il bambino nella valigia: in uno scatto, l’emblema della ricerca di un posto migliore in cui vivere

La fotografia che ritrae un bambino che sporge dall’interno di una valigia semi-chiusa, trasportata dalla mano del genitore tra le macerie del conflitto siriano di Ghouta est, è già divenuta il simbolo della speranza del popolo martoriato della Siria attraverso la ricerca di un luogo più accogliente e pacifico in cui poter finalmente riscattare se stesso

Un viaggio curiosamente assurdo, quello del bimbo, ma che oggi rappresenta la cruda realtà per migliaia di piccoli ‘figli della guerra’. E che dovrebbe richiamare tutti noi all’urgenza di aiuto che la popolazione siriana ha: un’opzione praticabile è e rimane il sostegno a distanza, come nel caso del progetto ‘Non Lasciamoli Soli’ di Ai.Bi.

siria, il bambino nella valigia emblema della ricerca di pace del popolo sirianoUna guerra assurda, ma devastante e mortifera continua da ormai oltre 7 anni nei territori della Siria: fratricida, assassina e senza cuore, ha già mietuto centinaia di migliaia di vittime, molte delle quali sono bambini.

Tra le immagini che stanno diventando simbolo della possibilità di riscatto per il popolo siriano, martoriato dai bombardamenti e dai conflitti disseminati in praticamente tutte le sue province, c’è quella del bambino che viaggia accoccolato all’interno di una valigia bordeaux semi-chiusa, con la testa e un braccio che sporgono dall’interno. Quell’oggetto è trasportato dal padre, in fuga dalla morte che sta toccando la regione di Ghouta est.

Un’istantanea tra le macerie che da una parte dà la conferma dell’assurdità del conflitto che, tuttavia, ancora non accenna a ridimensionarsi e, dall’altra, rappresenta anche la nuova speranza di riscatto e di pace che il popolo della Siria, ormai allo stremo delle forze e con l’incertezza sulla propria sopravvivenza, può ambire a raggiungere attraverso la ricerca di un luogo migliore in cui andare.

Un’emozione, quella suscitata dallo scatto, che infonde in chi la osserva un grande senso di tenerezza e di serenità, nonostante sia ritratto uno dei tanti ‘figli della guerra’ che nel corso della loro esistenza non hanno mai potuto sperimentare – se non nel racconto dei propri genitori – la possibilità di una passeggiata tranquilla in un parco o il percorso verso la scuola. Anche così è possibile dire che una vita normale è possibile, se all’interno della propria valigia, in partenza verso un posto migliore, ciascun siriano mette tutta la propria speranza di pace.

Proprio per cercare di rendere meno distante un domani migliore ai tanti bambini che ogni giorno lottano nei luoghi del conflitto per sopravvivere, Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini è impegnata dal 2013 sul territorio siriano attraverso progetti di cooperazione, condotti in collaborazione con il proprio partner siriano Kids Paradise, grazie ai quali ha potuto sostenere finora la vita di 4.255 persone, soprattutto bambini.

La Siria ha ancora bisogno del nostro aiuto: ecco perchè è importante contribuire al progetto di Amici dei Bambini Non Lasciamoli Soli‘, con il quale ci prendiamo cura di donne e bambini. Un aiuto all’infanzia che soffre è l’unica opzione per cercare di sostenere il futuro dei figli e delle famiglie di questo Paese.

Fonte: Agensir