siria, un milione di bambini rischiano la vita ogni giorno: #NonLasciamoliSoli

Siria. Iniziato l’ottavo anno di guerra, per i bambini non c’è tregua. Il sostegno di Ai.Bi. attraverso il progetto ‘Non Lasciamoli Soli’

La storia di Hanaa è emblematica delle sofferenze che i più piccoli e innocenti tra i deboli che sono costretti a subire le violenze e i rischi del conflitto ancora in corso nel Paese portano sulla propria pelle.
Ma sono migliaia i minori come lei che non hanno ancora potuto vivere un giorno di pace per il solo fatto di essere nati in Siria: Ai.Bi. dal 2013 opera sul territorio con il partner siriano Kids Paradise per alleviare e sostenere il presente e il futuro delle famiglie e dei bambini nel Paese.

Una storia come tante ne sono purtroppo successe, negli ultimi anni, sul territorio della Siria, Paese che ancora è costretto a guardare ogni giorno morte e distruzione sul proprio territorio e tra le sue famiglie: è quella di Hanaa, 8 anni, che ha perso l’uso delle gambe in un bombardamento su Aleppo. La racconta all’Huffington Post:Ero a casa quando sono stata colpita alla schiena in un bombardamento. Sono stata 10 giorni in ospedale e poi 3 mesi lontana da casa. Avevo paura di tornare ed ero triste di non poter più giocare con i miei fratelli. Mia madre mi ha portato a fare fisioterapia per 6 mesi, 3 volte a settimana. Pian piano mi sto rimettendo. Anche io da grande vorrei fare la fisioterapista. Per aiutare i bambini come me”.

La piccola, che ha esattamente l’età del conflitto, non ha mai visto la pace nella propria vita, non ha mai avuto la possibilità di sperimentare e comprendere che cosa significhi poter vivere in pace, poter crescere senza la spada di Damocle delle bombe sulla propria testa, senza le macerie intorno o il pericolo di rimanere vittima di qualche cecchino per strada o di una mina nascosta. Con lei, ci sono migliaia di bambini che ogni giorno devono fare i conti con fame, sete e paura.

Nei 7 anni appena conclusi, la guerra ha provocato 6 milioni di sfollati e colpito 13 milioni di persone, tra cui 5 milioni di bambini. È una continua emergenza umanitaria, senza tregua e senza rispetto per la vita dei più piccoli: solo nel 2017 è stato negato l’accesso di aiuti umanitari nelle aree sotto assedio per ben 105 volte. Il 17% delle vittime ferite da armi esplosive sono bambini. Sono 1,5 milioni le persone rimaste disabili a seguito del conflitto, di cui 86mila mutilati per mine o altri ordigni. Persone che, fin dall’infanzia, rischiano di rimanere escluse, abbandonate e stigmatizzate mentre la violenza imperversa. Molti bambini a causa di traumi psicologici causati dalla guerra hanno perso la capacità di parlare o hanno sviluppato grosse difficoltà nel comunicare: il 48% degli adulti denuncia di aver conosciuto bambini con questo tipo di traumi, dal 2011 ad oggi.

Nonostante tutto, i bambini siriani non perdono la loro determinazione: nonostante le ferite visibili e invisibili che li hanno segnati per sempre, la loro capacità di ripresa è incredibile. Ecco perchè Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini ha scelto fin dal 2013 di sostenere azioni di cooperazione internazionale, insieme al proprio partner siriano Kids Paradise, volte al sostegno e all’aiuto concreto di queste piccoli innocenti vittime e delle loro famiglie, distribuendo vettovaglie non alimentari e razioni di cibo a vari gruppi di sfollati, raccolti nei campi. Inoltre, sono state distribuite coperte e ceste alimentari andate per i 2/3 ai bambini, la categoria più debole nello scenario siriano. In tutto, le iniziative di Ai.Bi. hanno potuto dare un aiuto a 4.255 persone.

Ma come emerge dalla cronaca quotidiana, l’emergenza non è finita: ecco perchè è importante contribuire al progetto di Amici dei Bambini Non Lasciamoli Soli‘, con il quale ci prendiamo cura sul terreno di donne e bambini. Un aiuto reale all’infanzia che soffre è l’unica opzione possibile per sostenere il presente e il futuro dell’infanzia in Siria.

Fonte: HuffingtonPost