siria, i bambini e le famiglie vittime della guerra e del freddo

Siria. Nel Nord-Ovest migliaia di persone lottano contro il freddo e a gennaio sono 59 i bambini morti. Aiutateci ad aiutarli

E’ stato un inizio di 2018 insanguinato da conflitti e violenze in Siria, con 59 bambini rimasti vittima di conflitti, attentati kamikaze o che hanno perso la vita durante la fuga dalle zone di guerra. Con l’aumento dei bombardamenti, intanto, cresce il numero di persone che rischiano la vita a causa del gelo che avvolge da settimane le regioni nel Nord-Ovest siriano, tra Hama, Aleppo Sud e i governatorati di Idlib, a 7 anni dall’inizio della guerra

Ai.Bi. in prima linea per cercare di venire in soccorso delle famiglie più fragili e dei bambini

siria, i bambini e le famiglie vittime della guerra e del freddoSono ormai quasi sette gli anni di conflitto che hanno sconvolto e trasformato in un unico grande, smisurato terreno di battaglia quasi tutte le regioni dello Stato siriano: dopo le violenze dei seguaci dell’Isis, ora è la volta del conflitto – sempre rimasto latente, ma attivo – tra le forze governative e i ribelli, con l’inserimento della Turchia a nord, decisa a ‘farla pagare’ alle minoranze curde ai confini. Uno scacchiere che non cessa di produrre rappresaglie e attacchi armati, dei quali sono costretti a pagare le conseguenze come sempre i più deboli tra la popolazione: in primo luogo i bambini.

Così è stato, in effetti: nel solo mese di gennaio 2018, in Siria sono rimasti uccisi sotto le bombe, a causa di attentati kamikaze o mentre scappavano dalle zone più ‘calde’ 59 bambini. Un bilancio ‘brutale’, che difficilmente, tuttavia, non crescerà nei prossimi giorni. In questa fase, in particolare, a causa degli intensi combattimenti nel quadrante Nord del Paese, sono decine di migliaia le persone che sono state costrette a spostarsi in cerca di una via d’uscita dagli attacchi aerei o di terra. I territori maggiormente colpiti sono quelli delle città di Hama, di Aleppo sud e dei governatorati di Idlib.

Ma i fuggiaschi, che hanno cercato rifugio oltre il confine turco a nord, si trovano adesso a fare i conti con l’inverno gelido, senza possibilità di riparo se non in tende sovraffollate o in rifugi di fortuna costruiti con materiali di risulta trovati qua e là. A questo si aggiunge una situazione medica di estrema emergenza, con infezioni alle vie respiratorie all’ordine del giorno, igiene scarsissima e nessuna certezza rispetto alle possibilità di alimentarsi con regolarità sufficiente.

Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, anche grazie al supporto del proprio partner siriano Kids Paradise, ha completato nelle settimane scorse una importante missione umanitaria, istruendo e formando 180 donne siriane diventate capi-famiglia dopo la perdita dei mariti in guerra – ritrovandosi a sostenere da sole figli e anziani – sui metodi di agricoltura e coltivazione e distribuendo loro oltre 1.800 polli.

L’intervento, nella consapevolezza di non poter coprire i bisogni della totalità dei bisognosi di aiuto, si è concentrato in particolare sui nuclei familiari più svantaggiati e a rischio in un contesto come quello attuale.

In attesa che si concretizzino le nuove iniziative di Ai.Bi. per la popolazione siriana, è possibile contribuire a restituire una speranza a tanti bambini e alle famiglie più in difficoltà in Siria: basta aiutare il progetto ‘Non Lasciamoli Soli’.