Siria. Su Aleppo tornano le bombe: 90 morti, decine i bambini. E 2 milioni di persone sono senz’acqua. Ora più che mai, aiutaci a costruire il nuovo ospedale pediatrico

bombardamento aleppoIn Siria, anche il ricordo della tregua, ormai, sembra essere finito sotto le macerie. Quelle macerie provocate dai raid aerei che hanno colpito almeno 15 quartieri orientali di Aleppo nella notte tra venerdì 23 e sabato 24 settembre. Il bilancio è tra i più drammatici della lunga storia della guerra nel Paese mediorientale: circa 90 morti, tra cui decine di bambini. Ma l’elenco delle vittime è destinato ad allungarsi perché molte persone sono rimaste intrappolate sotto le rovine delle case distrutte.

Le prime informazioni sulle tragiche conseguenze del bombardamento sono state fornite dalla televisione panaraba al-Jazeera. A confermare il dato dei morti è intervenuto il direttore di un ospedale di Aleppo, Hamza al-Khatib, che ha parlato di 91 vittime. Mentre il capo della protezione civile della zona, Ammar al Selmo, ha riferito di almeno 40 edifici distrutti. Scendendo nel dettaglio, l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria ha affermato che uno dei raid, quello condotto sul villaggio di Beshqati, a ovest di Aleppo, ha provocato la mote di 12 membri della stessa famiglia, di cui 6 erano bambini o adolescenti. A conferma di tutto questo, ci sono le immagini delle tv arabe che mostrano bambini piccolissimi estratti dalle macerie.

Anche per chi è sopravvissuto l’immediato futuro si presenta difficilissimo. Ad Aleppo circa 2 milioni di abitanti sono senza acqua corrente ed elettricità a causa dei combattimenti. Gli ultimi intensi attacchi hanno infatti danneggiato la stazione di pompaggio di Bab al Nayrab, che rifornisce di acqua 250mila persone nelle zone orientali della città.

Mentre in Siria la gente continua a morire, i “grandi” del mondo si limitano a parlare, senza riuscire a trovare un accordo. Altra fumata nera, a New York, nel vertice tra Stati Uniti e Russia per una nuova tregua. Il segretario di Stato americano John Kerry ha parlato di “piccolo progresso”. “Stiamo valutando alcune rispettive idee in modo costruttivo”, ha detto.  Per il suo collega russo Serghiei Lavrov è “essenziale preservare gli accordi russo-statunitensi sul cessate il fuoco e impedire che il Paese “scivoli nel caos”.

Nel frattempo, però, la guerra non fa sconti. Le migliaia di bambini vittime dei combattimenti, rimasti feriti nei raid aerei o senza casa e quindi costretti a sfollare non possono essere lasciati soli. Per questo Amici dei Bambini, già attiva in Siria da 3 anni, ha deciso di potenziare il proprio impegno. Lanciando una nuova grande sfida: quella per la costruzione del primo ospedale pediatrico in assoluta sicurezza, ricavato sotto una collina. Solo ritrovando condizioni di vita dignitose nel loro Paese, i piccoli siriani non saranno costretti a sfidare il mare a bordo dei barconi che li conducono troppo spesso alla stessa fine a cui li porterebbe un bombardamento: la morte. Per evitare tutto questo, fino al 3 ottobre dona anche tu 2 euro con un sms oppure 2 o 5 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45507 a favore della campagna Bambini in Alto Mare.

 

Fonte: la Repubblica