Ma è vero che gli smartphone sono “vecchi” dopo appena un paio d’anni?

In Europa si cambia il proprio telefono cellulare in media ogni 30 mesi. Colpa dell’obsolescenza programmata, che rende “vecchio” un dispositivo nel giro di pochi anni spingendone a comprare uno nuovo. Uno spreco economico e per l’ambiente a cui l’UE vuole porre un freno

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Un nuovo cellulare ogni 30 mesi. Spreco di risorse e danno per l’ambiente

In media, dicono i dati: in Europa il cellulare si sostituisce dopo 30 mesi di utilizzo; ma per tanti l’intervallo di tempo è ancora più breve. La colpa è della cosiddetta “obsolescenza programmata”, ovvero l’utilizzo di tecnologie e di tecniche che rendono effettivamente vecchio e non funzionale un dispositivo dopo circa un paio di anni. Per esempio: perché in ormai quasi tutti i telefoni la batteria non può essere sostituita con una nuova in maniera semplice? Perché eventuali pezzi di ricambio non si trovano più in commercio nel giro di pochi anni?
Sono queste alcune delle caratteristiche che la Commissione Europea sottolinea in una direttiva con la quale chiede ai produttori di rivedere i criteri di fabbricazione degli smartphone, proprio con l’obiettivo di “farli durare” di più.
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