Spaghetti aglio, olio e peperoncino: ecco come si avvera il miracolo dell’adozione

È il piatto preferito di tre fratelli, nati sotto cieli diversi ma ritrovatisi sotto l’unica stella, la loro famiglia

Se la porta della cucina è sbarrata, ma si sente un profumo di aglio, uno sfrigolare di olio in padella, un trafficare di piatti condito da qualche risata sommessa, allora state sicuri che qualcuno sta preparando spaghetti aglio, olio e peperoncino, non importa che ora sia del giorno o della sera. Questo è il piatto preferito di tre fratelli, nati sotto cieli diversi ma ritrovatisi sotto un’unica stella, quella della loro famiglia.

David, 18 anni, è il cuoco. È lui che fresco di maturità, riesce a tenere le fila della fratria e a consolidare ancor di più l’affetto dei fratellini Marco, 12 anni e Giacomo, 8, prendendoli per la gola!

Dalla pasta agli hamburger fino ad arrivare alla golosissima pizza, Davide cucina, mangia e…“ci lascia una cucina che sembra essere stata bombardata”, dice la mamma divertita.

Sono sempre molto animate le giornate a casa di Serena ed Alberto e ancor di più lo sono state durante il periodo di lockdown, quando tutta la famiglia era in casa riunita. Tra lezioni in video, compiti, qualche litigata e riappacificazione mentre mamma e papà erano in smartworking, i legami di famiglia si sono rafforzati ancora di più.

Una storia iniziata 20 anni fa

La nostra storia è iniziata 20 anni fa con la nostra prima adozione, una nazionale con David -raccontano i genitori – ed è proseguita con due internazionali dalla Cina: Marco, oggi dodicenne e infine Giacomo, 8 anni. Tre percorsi adottivi tutti diversi. In questi anni abbiamo perfino vissuto l’esperienza di un diniego all’idoneità – precisa Alberto – superato poi con un ricorso, che abbiamo vinto”.

L’adozione più recente è stata quella più partecipata da tutta la famiglia e Serena e Alberto possono ormai considerarsi dei “professionisti” delle attese e degli eventuali intoppi di percorso: “Ah non c’è dubbio, pensate che la terza idoneità all’adozione era un decreto vincolato – dice Serena –  visti i due maschi già presenti in casa, si era suggerito di propendere per una bambina, fatto che per noi era assolutamente indifferente, in realtà”.

 I fatti poi sono andati diversamente e l’ingresso in famiglia di un terzo maschietto ha aumentato le dosi quotidiane di allegria. E infatti David, che da sempre desiderava un fratello, confermano i genitori, ha atteso Marco felice tanto quanto lo era dell’arrivo di Giacomo, verso il quale sente di avere un ruolo quasi paterno.

Oggi Marco è diventato il ponte per arrivare a tutto – racconta Serena –il piccolo è espansivo e socievole e si sta godendo il ruolo del bambino piccolo che deve recupera anni di infanzia negata, ma grazie a Marco le eventuali distanze con il primogenito si accorciano”.

La Cina: una bella avventura

Il viaggio in Cina è stato una bella avventura. Giacomo aveva ricevuto le fotografie della famiglia e della casa e ancora una volta al primo incontro sono stati i fratelli a fare da apripista.

Non vedeva l’ora di andarsene e quando è uscito abbiamo visto che era rilassato – dicono Serena e Alberto che sono andati in istituto, hanno conosciuto la tata a cui era affidato e anche alcuni suoi amici – Avevamo portato dei regalini anche per i compagni ed è stato proprio lui a decidere cosa lasciare e a chi”.

 I primi incontri sono sempre unici, sempre diversi e così come Davide fu importante  per aiutare Marco ad avvicinarsi alla famiglia giocando con il fratellino, anche in questo caso tutto è fluito naturalmente tra fratelli e genitori. E l’esperienza ancora una volta insegna: “Stavolta non abbiamo avuto nessun problema con il cinese – dice contento il papà – ci siamo capiti meravigliosamente con la app di traduzione simultanea!”

Giacomo è arrivato in famiglia in prossimità dell’esplosione della pandemia covid:Avremmo voluto inserirlo a scuola gradualmente, ma il lockdown ha interrotto tutto e quindi ci siamo organizzati a casa”.

Con l’italiano il bambino fa progressi e con la presenza dei fratelli corre veloce. Il suo bisogno speciale, come viene astrattamente classificato ogni bambino che va in adozione, è una patologia cronica su cui la famiglia sta facendo accertamenti. Ma a quanto si percepisce dai racconti di mamma e papà, il bisogno di Giacomo di amore e di famiglia è già stato abbondantemente colmato.

Qualche consiglio per le famiglie in attesa…

Così, dopo 20 anni di adozioni, per così dire, non resta che chiedere a Serena e Alberto quali sono i loro consigli per tante famiglie in attesa.

Prima di tutto non demordere, gli  ostacoli possono essere tantissimi, ma si superano. Siate pronti a tutto! – dice Serena – Dedicate tempo adeguato a capire la motivazione profonda personale e della famiglia – aggiunge Alberto- è importante dialogare con tutta la famiglia, per chiarirsi sull’impatto che alcuni fatti possono avere, come ad esempio un problema sanitario del bambino. Infine conoscere i propri limiti ed accettarli”

Ma non è finita qui. Consapevoli che la dimensione della rete aiuti le famiglie in attesa, fresche di adozione o veterane, Serena e Alberto aderiscono al gruppo whatsapp “From China with love” creato da Ai.Bi. che raduna coppie conosciute e non, ma tutte accomunate dall’accoglienza di figli dalla Cina e hanno aperto su facebook la pagina “Quel filo rosso”.