Torino. Genitori-nonni di Casale: ancora una volta un minore in balia degli adulti e delle bizze della magistratura

cassazione88_300Ancora una volta chi ha urla più forte, la vince; chi è più grande, si impone sui più piccoli; ancora una volta chi è  più grosso “soffoca” chi è  indifeso. Con l’avallo dei giudici che fanno trionfare, ancora un volta, la visione e le esigenze degli adulti. A discapito di quelle dei bambini e adolescenti.

E’ quello che è capitato a Torino dove i magistrati hanno accolto il ricorso straordinario di Gabriella e Luigi Deambrosis, la coppia che l’opinione pubblica ha ribattezzato “i genitori-nonni”, annullando la vecchia sentenza: i coniugi di 75 e 63 anni di Mirabello Monferrato (Casale) potrà riabbracciare la figlia di sei anni che il tribunale aveva dato in affidamento nel 2011 quando aveva poche settimane. In questo modo si ribaltano le sentenze che l’avevano dichiarata invece adottabile a seguito di un grave episodio di abbandono.

Nel 2010, per scaricare la spesa in casa Luigi Deambrosis lasciò la bambina di un mese e mezzo sul seggiolino dell’auto parcheggiata nel cortile. Raccontò di essere rientrato qualche minuto per scaldarle il biberon. Ma i vicini, sentendola piangere, chiamarono i carabinieri. Immediata l’accusa di abbandono e il procedimento davanti al Tribunale dei minori, che ha giudicato i coniugi  Deambrosis incapaci di assolvere al ruolo di genitori, portando via da casa la bambina. I giudici dissero che il desiderio irrefrenabile di essere genitori a quell’età era il segno del disinteresse per i bisogni della piccola, una pulsione che tradiva un desiderio: quello di soddisfare un proprio bisogno narcisistico.

Ieri invece la Cassazione ha deciso di restituire la bambina ai genitori nonni: in questo modo i giudici riaprono il processo rimandando alla Corte d’Appello di Torino quella decisione e indicando loro di rivalutare l’idoneità della coppia a essere genitori senza tenere conto dell’episodio dell’abbandono né di discriminarli per ragioni anagrafiche. “Questo non significa che la bambina sarà rimandata subito a casa con il padre e la madre – spiega l’avvocato Maria Grazia Boscagli – ma già dai prossimi mesi potrebbero reincontrarsi“.