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Trento. Novità nelle procedure del Tribunale dei minori: un percorso psico-terapeutico per rendere idonee all’adozione più coppie

La modifica nell’iter di richiesta dell’idoneità all’adozione internazionale sembrerebbe ormai essere diventato prassi comune nella Provincia autonoma e ha lo scopo di ridurre il numero di aspiranti genitori adottivi risultanti non idonei all’adozione 

Un’iniziativa che potrebbe essere ripresa ed estesa anche alle altre realtà del nostro Paese per scongiurare in modo più efficace e concreto il ‘no’ all’aspirazione di una coppia adottiva

trento. Una novità nella procedura dal Tribunale per i minorenniDa Trento arriva una novità potenzialmente utile per ridurre il più possibile il numero di ‘no’ alle richieste di idoneità adottiva da parte delle coppie: una modifica interessante e sostanziale all’iter per concedere l’ok all’idoneità anche a quegli aspiranti genitori adottivi che di per sé risulterebbero non ‘abilitabili’: un percorso psico-terapeutico da seguire nel corso della valutazione, che viene temporaneamente sospesa anziché chiusa con il diniego. Sarebbero già almeno tre le coppie che negli ultimi mesi avrebbero completato questa nuova ‘fase’; la procedura è stata confermata anche da varie fonti in Trentino che si occupano del post-adozione. Di fatto, l’iter prevedrebbe di non dare subito il diniego all’idoneità, ma nel far fare alle coppie questi percorsi psico-terapeutici.

Tutto ciò è stato introdotto in quanto, fino a un anno fa, il Tribunale per i Minorenni di Trento risultava avere un numero percentuale molto alto di dinieghiall’idoneità adottiva e le coppie, in tal caso, non avevano alcuna altra possibilità di venire ‘riabilitate’, tranne che il ricorso giudiziale in Corte d’Appello. Con questa modifica, invece, la valutazione viene sospesa, parte la richiesta di una Consulenza Tecnica di Ufficio e si valuta se proporre alla coppia – sempre che accetti – di intraprendere questo percorso.

La notizia, di fatto, è una buona strada verso la possibilità di concedere l’idoneità adottiva a un maggior numero di coppie, sicuramente si tratta di un iter più efficace e accettabile rispetto al secco ‘no’, risposto non di rado senza fornire motivazioni comprensibili alle coppie dai Tribunali e dai servizi sociali. Una novità che meriterebbe, certamente, di essere diffusa ed estesa possibilmente anche ad altri Tribunali per i Minorenni nel nostro Paese. Anche in questo modo si opera per un concreto rilancio dell’adozione.