UE: bufera sul congedo di maternità

Bufera sul congedo di maternità in Unione europea. Dopo il via libera del parlamento europeo al progetto di direttiva che modifica la 92/85/CEE, il Consiglio dei ministri dell’Occupazione e Affari Sociali (Epsco), riunito per una due giorni a Bruxelles, ha bocciato le modifiche indicate.

Per l’Italia hanno partecipato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, e Vincenzo Grassi come rappresentanza permanente d’Italia presso l’Ue. In particolare, il 20 ottobre scorso, il parlamento europeo, riunito in seduta plenaria, ha votato, con una maggioranza significativa e in prima lettura, una serie di modifiche al congedo parentale. Novità anche per i papà che potrebbero beneficare di un periodo di assenza di almeno due settimane, e, naturalmente, per le mamme che si vedrebbero aumentare il periodo minimo di 14 settimane a 20.

Per l’Italia in questo caso non cambierebbe nulla perchè e’ già stabilito in 5 mesi il periodo di astensione lavorativa, ma sul fronte trattamento economico anche il Belpaese dovrebbe adeguarsi alla direttiva per cui il tempo di stop dovrebbe essere integralmente retribuito.

Proprio su questo punto i ministri del Lavoro e delle politiche Sociali si sono dimostrati contrari. Discutendo il progetto di direttiva sul congedo per la prima volta da quando il parlamento europeo ha adottato la sua posizione in prima lettura, una grande maggioranza di ministri ha ritenuto che gli emendamenti adottati dal Parlamento, in particolare la richiesta di proroga del congedo di maternità minima a 20 settimane a stipendio pieno, non possa costituire una base adeguata per i negoziati.

I ministri hanno espresso preoccupazione per le implicazioni di costo e hanno sottolineato che ”una direttiva dovrebbe stabilire norme minime nel rispetto del principio di sussidiarietà e delle diversità delle situazioni nei vari Stati membri”.