Valsabbia (Bs). Con il Pan di Zucchero di Ai.Bi. un cerchio magico avvolge e protegge i bambini più fragili

bambini in cerchioIl “cerchio” è il filo conduttore delle attività che il Amici dei Bambini propone quest’anno ai minori che frequentano il centro servizi alla famiglia “Pan di Zucchero” di Roè Volciano. Un cerchio – fatto di compagni di giochi e di scuola e di adulti sensibili – è infatti in grado di avvolgere e proteggere anche i bambini più in difficoltà. Vale anche per i piccoli della Valsabbia, in provincia di Brescia, a cui Ai.Bi.  vuole ridare sicurezza aiutandoli e ascoltando il loro bisogno di relazioni.

È su questo che punta principalmente il progetto del “Pan di Zucchero”, ripartito in autunno grazie al finanziamento della Comunità Montana della Valsabbia e della Fondazione Comunità Bresciana, oltre che dei Comuni di Villanuova sul Clisi, Vobarno e Roè Volciano. Quest’anno si è aggiunto anche un nuovo sostenitore: la cooperativa sociale Area Onlus, una realtà locale che da anni eroga servizi rivolti ai minori e alle famiglie del territorio e che ha deciso di collaborare anche con Ai.Bi.

Nei primi mesi di attività, il “Pan di Zucchero” ha messo al centro soprattutto il concetto di “relazione”: gli operatori e i volontari si sono posti in ascolto dei più piccoli, dando vita a momenti nei quali i minori potessero raccontarsi liberamente. Ed è in questa situazione che è entrato in scena “il cerchio”, come metafora di accoglienza.

Questa forma, infatti, rappresenta la posizione più democratica: rispetta il principio di equidistanza, dà la possibilità a tutti di vedersi e di trovarsi in una situazione ottimale per ascoltare e conversare. Per queste ragioni, il cerchio si è rivelato lo strumento giusto per i nostri obiettivi: grazie a esso, i partecipanti alle attività, grandi e piccoli, hanno potuto conoscersi e creare un buon clima.

Fatto questo, tutto il resto è venuto di conseguenza. Nel momento dei compiti, per esempio, grazie alla presenza di numerosi volontari, si è spesso riuscito  a garantire un rapporto di tipo individuale tra adulti e bambini. In modo che ognuno di questi ultimi capisse che l’adulto era lì per lui e non lo lasciava solo, creando così una fiducia reciproca. Accompagnare un ragazzino alla comprensione di un testo o di una consegna vuol dire aiutarlo a non sentirsi inadeguato di fronte alle difficoltà. Fare i compiti con altri bambini e con adulti volontari riduce nei più piccoli l’impressione di sentirsi giudicati. E’ il principio del sentirsi “sulla stessa barca”: una volta chiedi aiuto tu e un’altra puoi offrire le tue conquiste.

Tutto questo è possibile solo grazie ai tanti volontari che collaborano con il “Pan di Zucchero”: gestiscono il servizio trasporti, affiancano gli educatori nei momenti dei compiti e dei laboratori, preparano la merenda o puliscono i locali. Una grande macchina, insomma, che lavora affinché i bambini della Valsabbia possano sentire la dolcezza dello stare insieme e del non sentirsi soli.