Venezia. Dal modello olandese al modello ‘made in’ Ai.Bi: una nuova famiglia per i minori stranieri accompagnati

misnaFare rete tra le organizzazioni del settore e condividere le proprie esperienze per sviluppare un autentico modello europeo. L’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati – vera emergenza nell’emergenza migranti di questi anni – passa anche dal confronto tra punti di forza e criticità riscontrati da chi, da anni, fa del garantire un’accoglienza giusta ai migranti più fragili la propria missione.

Così come Amici dei Bambini che organizza per domani e dopodomani, 2 e 3 marzo, a Venezia, il corso “ALFACA. Alternative Family care – L’accoglienza familiare dei minori stranieri non accompagnati”.

Al corso di formazione, organizzato da Ai.Bi in collaborazione con Nidos e che si svolge nelle aule del Centro di Formazione Itaca, Isola Nuova del Tronchetto, Sala Atena del Comune di Venezia, partecipano circa 25 operatori del settore di varie parti d’Italia: del Comune e privato sociale di Venezia, del Comune di Trieste, Bari, della Regione Marche e in particolare di Macerata e infine Roma.

Questa di Venezia è una delle tappe di formazione, informazione e confronto tra esperti del settore, che fa seguito a quella che si è svolta ad Amsterdam dal 28 novembre al 2 dicembre e che ha visto 30 operatori di oltre 20 tra organizzazioni non governative e soggetti pubblici e parastatali confrontarsi sulle modalità del modello olandese di accoglienza famigliare dei giovanissimi migranti.

In quell’occasione la delegazione di Ai.Bi. – costituita dalla responsabile Centro Studi, Monica Barbarotto e dal referente nazionale della campagna Bambini in Alto Mare Diego Moretti – ha avuto modo di conoscere le realtà di 18 Paesi europei in fatto di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, concentrandosi in particolare sull’esperienza di Nidos. Quest’ultima è un’organizzazione olandese che garantisce tutela e protezione ai migranti minorenni senza adulti di riferimento.

La legge olandese, infatti, prevede la tutela peri i minori stranieri non accompagnati o separati dai genitori che ottengono il permesso di residenza o che fanno richiesta di asilo. Quando il giudice accorda ai minori la tutela, di questa se ne può occupare Nidos che provvede alla rappresentanza legale del migrante minorenne, diventando responsabile del suo benessere e della sua protezione. Grazie a questa organizzazione, negli ultimi anni, Nidos ha stretto intense e produttive relazioni con soggetti europei che si occupano dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. L’obiettivo è quello di realizzare una rete europea impegnata su questo fronte, a partire da un costante e produttivo scambio di buone pratiche.

È in questo quadro che si inserisce la partecipazione di Ai.Bi. all’iniziativa di formazione svoltasi nella capitale olandese e il corso di formazione che, per appunto, si svolge domani e dopodomani a Venezia.

Vari i temi che saranno affrontati: dalla normativa internazionale e nazionale ai numeri, il trend in Europa e in Italia dei flussi migratori; dall’individuazione delle caratteristiche dei MSNA, i traumi e i bisogni alla situazione locale all’illustrazione del sistema di protezione olandese per i “bambini in movimento”, small facilities, family groups, family reception, guardianship, la figura del guardian; la genesi dell’ALFACA e la family reception con confronto con il sistema dell’accoglienza diffusa nel sistema di Ai.Bi.: l’accoglienza familiare e residenziale; le famiglie di prossimità e l’avvicinamento graduale; il reclutamento e la formazione delle famiglie. Fino a individuare  gli spunti per uno screening corretto e concludere con una proposta di lavoro congiunto.

La necessità di aggiornarsi, fare rete con le diverse organizzazioni europee e migliorare le modalità di intervento è, insomma, quanto mai avvertita, soprattutto alla luce dei dati che ci dicono come il numero di giovanissimi migranti non accompagnati che arrivano nel nostro Paese sia in costante aumento.