#WelcomeFriday. Fra povertà, abbandono, lockdown tanti bambini in Italia e all’estero attendono il nostro aiuto

Ylenia, Mireya, Leyra e Aday, quattro fratelli sudamericani di 11, 9, 7 e 6 anni, sperano di trovare presto una famiglia che li adotti e non li divida. Benjamin, 9 anni dal Congo e Mercy, 14 anni dal Kenya, attendono un’Adozione a Distanza che li aiuti a crescere e a studiare.

 Cari lettori,

buon venerdì e buon #WelcomeFriday.

Gran parte d’Italia questo fine settimana si appresta a viverlo in “rosso”. Tra coronavirus e vaccini, prendiamoci 10 minuti di tempo per chiudere fuori la porta ansie e preoccupazioni e apriamo il cuore alla solidarietà.

 Anche oggi sono molti i bambini che si presentano all’appello. Provengono da tutto il mondo. Dall’Africa, dal Sud America, ma anche dall’Italia. Si, perché Ai.Bi. anche nel nostro Paese si prende cura delle mamme e dei minori più vulnerabili.

Grazie alla Campagna Fame di Mamma e al prezioso aiuto del Sostegno a Distanza in Italia, con 10 euro al mese, è possibile aiutare Ai.Bi. a sostenere tutte le comunità di accoglienza e i centri dei servizi alla famiglia presenti in Italia, come le Family House, le comunità alloggio mamma e bambino, le strutture di accoglienza per i giovani in difficoltà e i Pan di Zucchero.

Oggi siamo andati a Brescia, a Villa Capitanio per conoscere come stanno vivendo i bambini presenti nella struttura l’impossibilità di frequentare la scuola in presenza. Per saperlo cliccate qui…

Appello di Adozione Internazionale

Ylenia, Mireya, Leyra e Aday sono quattro fratelli sudamericani di 11, 9, 7 e 6 anni.  La loro mamma ha avuto varie relazioni, dalle quali sono nati i bambini, senza riconoscimento paterno. La donna è molto giovane e molto fragile e non è in grado di garantire ai propri figli il rispetto dei diritti basilari (igiene, alimentazione adeguata, istruzione). Non è in grado di porre norme e limiti, né di offrire amore e protezione ai bambini. I piccoli vivono da un paio di anni all’interno di due differenti famiglie affidatarie. Vorrebbero essere adottati tutti assieme perché si vogliono molto bene, ma dato il gruppo numeroso e i bisogni individuali, l’autorità competente ritiene che possano essere adottati anche da due famiglie dello stesso Paese, disponibili a mantenere i contatti tra di loro e a farli incontrare.

Appelli Adozione a Distanza

Il primo appello di oggi è per Benjamin, 9 anni, bimbo originario della Repubblica Democratica del Congo. Sua mamma lo ha abbandonato quando aveva solo due anni, lasciandolo con il papà, ma purtroppo l’uomo è venuto a mancare l’anno successivo. Così il bambino è andato a vivere con degli zii, che non lo ha mai accettato come parte della famiglia. Così per Benjamin si sono aperte le porte del centro di accoglienza Sodas. Benjamin è un bambino calmo e sorridente. È felice di vivere nel centro, perché finalmente può dormire su un materasso, in passato non sempre è stato così! Da grande vorrebbe fare l’autista, ma ciò che vorrebbe di più ora è andare a scuola. Lo aiutiamo?

Rimaniamo sempre in Africa, ma dalla Repubblica Democratica del Congo ci spostiamo questa volta in Kenya, dove ad attenderci troviamo la dolce Mercy, 14 anni. Suo papà, malato di AIDS, è morto nel 2011 e sua mamma, a causa di problemi di salute mentale non è più stata in grado di prendersi cura delle ragazze. Così, per Mercy e le sue sorelle, si sono aperte le porte del centro di accoglienza Shelter.

Mercy  al momento è in 6° elementare. A luglio inizierà la 7 classe. Adora la scuola e i suoi risultati sono al di sopra della media. È sempre a disposizione delle maestre e le piace essere d’aiuto in classe. Ha bisogno di una madrina o di un padrino che anche se a distanza si prendano cura di lei e della sua istruzione.

Anche questa settimana vogliamo ringraziare i nostri sostenitori che, seppure in questo momento di difficoltà, continuano ad aprire il proprio cuore alla solidarietà.

Grazie alla vostra generosità, Moise, 14 anni, della Repubblica Democratica del Congo, da oggi si sentirà meno solo, perché saprà che in Italia c’è qualcuno che lo pensa e si occupa di lui. Inoltre i nostri progetti a favore delle famiglie e dei minori siriani, vittime di guerra e povertà, hanno trovato un nuovo sostenitore.

Grazie di cuore.

Buona lettura e buon #WelcomeFriday.