Emergenza Haiti: è il momento di adottare? Esprimi la tua opinione

mamma+bimbo+HaitiUn nuovo sondaggio su “AiBi News”. La macchina della solidarietà si è messa in moto per sostenere la popolazione colpita dal terremoto di Haiti. Ogni giorno viene varato un nuovo piano di aiuti umanitari, vengono approvati finanziamenti straordinari ma l’attenzione è tutta su di loro: i bambini di Haiti, figli di un Paese in cui si nasce già ultimi.

A poche ore dal sisma, le famiglie di tutto il mondo avevano già espresso la volontà di aiutare questi bambini. Chi adottandoli, chi chiedendone l’affido temporaneo, chi aiutandoli con progetti di sostegno a distanza. Le immagini dei figli di Haiti, terrorizzati e feriti, hanno scosso le coscienze di migliaia di persone e toccato in particolar modo la sensibilità delle aspiranti famiglie adottive. “Abbiamo già il decreto di idoneità del Tribunale di bambini possiamo adottare un bambino rimasto orfano?”; è questa la domanda più ricorrente che si sono poste le coppie adottive.

Eppure la situazione non appare così semplice. Dalla Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) si puntualizza giustamente che “i cataclismi, così come le emergenze belliche, sono situazioni in cui occorre particolare prudenza nell’avviare procedure adottive. In tali circostanze è sempre necessario attendere che, nelle zone colpite dalla calamità, la situazione rientri nella normalità, affinché siano ristabilite le condizioni per accertare l’effettivo stato di abbandono dei minori residenti nelle aree colpite e le procedure di adozione degli orfani possano essere realizzate nel pieno rispetto delle norme nazionali e internazionali.”

Come ha evidenziato il presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) Carlo Giovanardi l’Italia ha sempre realizzato pochissime adozioni internazionali nel Paese; solo un ente (N.O.V.A.) è accreditato a svolgere le procedure adottive nel Paese.

La prudenza e la burocrazia per ora bloccano l’accoglienza degli orfani di Haiti.

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