«E grazie per averci fatto perdere anni preziosi…!»

Dania scrive:

Purtroppo gli assistenti sociali a volte vanno al di là del proprio compito ed esprimono “pareri” personali. Mio marito ed io volevamo fare domanda tre anni fa, ma, siccome avremmo potuto avere dei figli naturali (anche se avevamo problemi), ci hanno detto che in ogni caso la domanda sarebbe decaduta (per legge), e quindi tutti i colloqui e l’iter fatto sarebbe andato in fumo…
Dopo tre anni ci siamo incaponiti e abbiamo comunque fatto domanda. E… abbiamo scoperto che la domanda non decade, ma va solo modificata!!! Grazie per averci fatto perdere anni preziosi: ma non a noi, ad un bambino che poteva avere una famiglia!!!

Cara Dania,

ha ragione, a nostro avviso, a sfogarsi. Non è affatto raro che gli assistenti sociali e gli psicologi si lascino andare, in sede di valutazione, a opinioni o addirittura prese di posizione di carattere del tutto personale, estratte da una presunta esperienza in materia anziché da quanto in Italia è statuito sull’adozione internazionale.

Sia chiaro: ben vengano operatori dei servizi sociali che credono nell’adozione e che mettono nel loro lavoro quel quid in più che va oltre i soliti timbri e firme. Ma quel che ci si aspetta da loro è semplicemente di valutare se le coppie sono effettivamente nelle condizioni di accogliere un bambino abbandonato, non di intromettersi nel loro desiderio né tanto meno nel loro progetto di famiglia!

Che dire, cara Dania, se non che ci aspettiamo un grande cambiamento proprio in queste fasi della procedura. Anzi, siamo convinti che gli stessi psicologi e assistenti sociali debbano acquisire una forma mentis corrispondente a una cultura assai diversa, che non vada dietro all’atteggiamento selettivo in voga presso i tribunali dei minori ma, semmai, metta in atto un vero e proprio accompagnamento formativo in collaborazione con gli enti autorizzati.

Non si capisce perché mai in Italia, se io voglio avere un figlio, qualcun altro debba decidere per me se posso o meno adottarlo. Mai demordere perciò, cara Dania, e anzi, se si è convinti, insistere, proprio come avete fatto voi. Per il solo motivo che siete dalla parte della ragione: chi sceglie di adottare è nel giusto e deve portare avanti la sua scelta di giustizia.

Irene Bertuzzi, Responsabile Area Accompagnamento Adozioni Internazionali di Ai.Bi., Associazione Amici dei Bambini