Mese: Settembre 2015

Bambini abbandonati, dramma ancora presente

Sono tra noi le creature non desiderate, non accettate dalla madre. Sono, ora, stimati cardiologi in ospedale, premurosi nonni che preparano il pranzo, instancabili carrozzieri di periferia, E’ facile pensare che appartengano ad un’altra epoca, a quando il pane non bastava per tutti, invece non è così.

Adozione internazionale. “Ogni notte vanno a letto chiedendosi cosa abbiano loro di sbagliato o di diverso”

“Caro Consiglio Tutelare stiamo soffrendo: abbiamo bisogno di una mamma ed un papà che abbiano voglia di sorridere con noi e che trovino il tempo di ascoltare i nostri pensieri!” Questo l’incipit della lettera che due fratellini brasiliani, V. e G., 9 e 13 anni, hanno voluto scrivere di loro pugno all’Autorità centrale brasiliana. Coraggiosi? si. Testardi? Decisamente. Del resto uno degli aspetti peculiari di adottare bimbi un po’ più grandi è che hanno ben chiaro il loro desiderio di famiglia, di calore e di amore.

L’Italia si risveglia accogliente: in 8 mesi arrivate ad Ai.Bi oltre 700 richieste di affido

Prendere in affido un bambino significa accoglierlo a casa (e nel cuore) per un periodo più o meno lungo. E l’Italia sembra prendere sempre più “confidenza” con questa “esigenza” e si risveglia decisamente accogliente.  Almeno a giudicare dalle telefonate, email e richieste di informazioni che quotidianamente arrivano agli operatori di Ai.Bi, amici dei Bambini: oltre 700 in pochi mesi.

Zampa (PD): “Ferma alla Camera la legge per un’accoglienza giusta dei minori stranieri non accompagnati”

La musica è un po’ sempre la stessa: non ci sono soldi. E a rimetterci – anche in questo caso  sembra di assistere a un film già visto troppe volte – sono i più fragili: i minori stranieri non accompagnati. Ragazzini, molto spesso bambini, che sbarcano sulle nostre coste senza un adulto di riferimento, completamente soli.

“Per un’accusa falsa mi hanno tolto i figli”

Ha scoperto che c’erano delle denunce a suo carico solo quando i carabinieri hanno bussato alla sua porta. Quella mattina di 5 mesi fa è iniziato un periodo terribile che, attraverso un rimpallo di responsabilità  tra Comune e cooperativa che gestisce il servizio minori , ha portato un padre a non poter più vedere i suoi figli.