Posso accogliere un piccolo migrante anche se sono single?

Buongiorno Ai.Bi.,

sono una docente di 50 anni, nubile, e insegno in una scuola superiore di una cittadina umbra. Da qualche tempo ho concluso una bellissima esperienza di affido con un bambino nigeriano. Il piccolo è stato con me un anno, si è ambientato benissimo e ha stabilito una positiva rete di amicizie nella zona in cui vivo.

Ora che questa esperienza è terminata, vorrei tornare a mettere a disposizione la mia casa, il mio tempo e la mia preparazione per l’accoglienza di un minore in stato di abbandono. Considerata l’emergenza legata ai continui sbarchi di profughi sulle nostre coste, molti dei quali sono giovanissimi, avrei pensato proprio a uno di loro.

Ho letto del vostro progetto Bambini in Alto Mare, che si propone di promuovere l’affido di questi minori. Ho pertanto compilato il form sul vostro sito inserendo i miei dati.

Vorrei capire quante possibilità ho che l’affido si realizzi davvero, soprattutto alla luce del fatto che vivo da sola. Forse per l’accoglienza di un bambino straniero e proveniente da una situazione traumatica come quella del suo Paese di provenienza, del viaggio e dell’approdo in Italia su un barcone, è necessaria una famiglia affidataria con due coniugi?

Grazie,

Virginia

 

tenedini-2Cara Virginia,

ha fatto benissimo a compilare il form sul nostro sito per offrire la sua disponibilità all’affido familiare di un minore straniero non accompagnato. L’essere nubile, secondo la legge italiana, non rappresenta infatti un ostacolo alla possibilità di accogliere un minore in affido, a differenza di quanto invece accade per l’adozione. E l’affido di un Misna non fa eccezione a questa regola.

Tanto più che lei proviene da una recente esperienza analoga. Amici dei Bambini, infatti, vaglia attentamente tutte le disponibilità inviate dalle famiglie interessate all’accoglienza di giovani migranti, ma accorda una sorta di precedenza a coloro che hanno già esperienze pregresse di accoglienza di minori, in affido o in adozione.

Considero necessario, tuttavia, precisare due aspetti. Il primo: un minore straniero non accompagnato non può essere considerato in stato di abbandono. Il fatto che sia giunto in Italia da solo, senza adulti di riferimento, a bordo di un barcone non implica necessariamente che sia privo di una famiglia. Anzi, nella maggior parte dei casi, i Misna partono per l’Europa lasciando nei propri Paesi di origine genitori, fratelli e sorelle, con i quali, una volta giunti a destinazione, chiedono e hanno il diritto di restare in contatto. Il secondo: la maggior parte dei Misna non sono bambini, ma ragazzini adolescenti, di età compresa soprattutto nella fascia dai 13 ai 17 anni.

Avendo compilato il form sul nostro sito, presto riceverà una e-mail con la richiesta di ulteriori informazioni, quindi il suo nominativo verrà inserito in un database insieme a tutte le altre famiglie disponibili. A questo punto la sede Ai.Bi. più vicina a casa sua la contatterà per invitarla a partecipare ai corsi di formazione per aspiranti famiglie affidatarie. Compiuto quest’ultimo passaggio, si dovrà attendere il via libera per l’affido. Il quale, è bene saperlo, rappresenta la fase più difficile, vista la cronica e inspiegabile tendenza da parte delle istituzioni a non incoraggiare l’affido familiare come modalità di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Una circostanza che però non frena noi di Ai.Bi. dal batterci ogni giorno per un’accoglienza giusta, familiare, dei Misna.

Un caro saluto,

 

Valentina Tenedini

Area Italia Ai.Bi.