Mese: Giugno 2016

Adozioni internazionali. “Quando si dice il destino: a marzo la telefonata di Ai.Bi. e a maggio abbracciavamo già nostro figlio a Xi’An”

L’attesa è stata lunga, ma ne è valsa la pena: 18 mesi trascorsi come se ogni giorno fosse normale e invece, sotto sotto, l’ansia cresceva. Eppure anche quelli sono stati giorni preziosi per Silvia e Enzo Ferrari di Padova, perché arrivasse, finalmente, l’abbinamento con il piccolo Matteo Shengua. “Proprio così, la nostra pratica ha subito qualche rallentamento durante un periodo in cui la Cina aveva un po’ rallentato il ritmo, solitamente spedito, delle adozioni – dicono i Ferrari, rientrati da Xi’An in Italia a fine maggio – . Il tempo però è stato subito recuperato: dalla telefonata della referente della sede Amici dei Bambini di Mestre, lo scorso marzo, siamo poi partiti subito i primi di maggio per abbracciare nostro figlio”.  Matteo Shenghua ha compiuto da poco 21 mesi: era il più piccolo dei bambini che, in questa tornata, hanno trovato famiglia con Ai.Bi.

Emilia Romagna. Firmato il nuovo protocollo regionale per ridare linfa alla cultura dell’adozione internazionale

Una preparazione migliore per gli aspirati genitori adottivi prima che intraprendano il percorso di valutazione psicosociale. Indagini più accurate per la valutazione della loro idoneità. Un più efficace sostegno alle famiglie dopo l’arrivo dei bambini. Questi i tre pilastri del nuovo protocollo d’intesa sottoscritto il 28 giugno a Bologna dalla vicepresidente della Regione Emilia Romagna Elisabetta Gualmini e dal presidente del Tribunale per i Minorenni del capoluogo emiliano Giuseppe Spadaro.

Ci piacerebbe adottare in Perù: ma è vero che sono previsti viaggi molto lunghi?

Vorremmo adottare un bimbo del Perù. Vi chiederete come mai abbiamo un’idea così precisa: da giovane ho trascorso qualche anno proprio nel Paese sudamericano per lavoro e mi sono innamorato della sua gente e in particolare dei bambini. Tuttavia, abbiamo letto che, per adottare un piccolo peruviano, sono previsti viaggi molto lunghi. A livello logistico com’è organizzato il viaggio? In che modo Ai.Bi. supporta le famiglie? –Risponde Francesca Di Curzio (nella foto)

Roma. Presentate le nuove linee guida per un sostegno a distanza che trasformi la solidarietà in vera relazione

Molto più dell’applicazione concreta di principi quali la solidarietà e la sussidiarietà, ma un’autentica “idea di umanità come incontro di reciproco arricchimento tra diversità”. Questa la vera immagine del Sostegno a Distanza emersa dalla conferenza stampa tenutasi martedì 28 giugno a Roma per la presentazione dei “Principi e Linee guida per il Sostegno a Distanza”.

Tessera Ai.Bi. 2016. Contro l’abbandono dei bambini ci sono anch’io: più forte lo grideremo, più bimbi potranno “ascoltare” il nostro aiuto

Si può far del bene in tanti modi, anche tramite una card speciale: la tessera di Amici dei Bambini, con cui puoi cambiare la vita dei bambini, garantendo loro una casa. In occasione dei suoi 30 anni di lotta all’abbandono, infatti, Ai.Bi., festeggia la campagna tesseramento 2016 con un motto che coinvolge il mondo intero: contro l’abbandono dei bambini ci sono anch’io!

Cina, a Xi’An anche le serate di gala sono a misura di bambino

In occasione della Festa dei Bambini, anche i piccoli ospiti della casa d’accoglienza di Xi’An, in Cina, hanno partecipato alla speciale serata di gala organizzata dalla scuola materna. Tra sfilate di moda, balletti e danze tradizionali, tutti hanno avuto il loro piccolo “momento di gloria”. Anche Lulu, che quando è arrivata a Xi’An non riusciva a camminare da sola e ora ha ballato con tutti gli altri bambini. Piccoli grandi miracoli del Sostegno a Distanza.

Kenya. “Chiamami per nome, anche se non ho più una mamma e un papà”

Presentarsi significa affermare la propria identità. Lo sanno bene e hanno voluto gridarlo forte i bambini e gli adolescenti dei centri supportati da Amici dei Bambini  con il sostegno a distanza in Kenya, nel corso di un  evento tenutosi il 22 giugno presso la sede di una organizzazione non governativa a Nairobi e intitolato, non a caso, “Call me by my name” (“chiamami con il mio nome”).