Coronavirus. La Siria in guerra continua a non dimenticare l’Italia. #Nonlasciamolisoli

Il parroco di Aleppo: “Come potremmo non pregare per voi, dopo quello che avete fatto per noi?”. Ai.Bi. in prima linea per gli sfollati di Idlib

La guerra in Siria dura ormai da nove lunghissimi anni. Tuttavia, anche in una situazione così grave, c’è chi non vuole ignorare le difficoltà affrontate dall’Italia, alle prese con l’emergenza Coronavirus. Solo nei giorni scorsi era arrivato da Idlib un messaggio di vicinanza da parte dell’associazione Kids Paradise ad Ai.Bi. – Amici dei Bambini, ricordando l’aiuto fornito nell’ambito dei progetti umanitari a favore degli sfollati.

Siria: la solidarietà del parroco di Aleppo per il Coronavirus

Ora anche il parroco di Aleppo, Ibrahim Al Sabbagh, ha voluto esprimere la propria solidarietà al popolo italiano. “Ad Aleppo abbiamo fatto esperienza della solidarietà, carità e tenerezza di tanti italiani che ci hanno aiutato durante la guerra. Ora siete voi in difficoltà ma è come se il coronavirus avesse colpito noi: come potremmo dimenticarvi?”, dice in un’intervista a Tempi.

“Quando ho sentito che siete stati obbligati a chiudere le scuole – dice – e poi a bloccare la celebrazione delle messe, ho provato molto dolore perché mi è tornata alla mente la nostra sofferenza e la nostra incertezza: durante gli anni più brutti della guerra ogni volta che aprivamo le porte della chiesa, rischiavamo che ci cadesse un missile in testa. I genitori erano sempre indecisi, ogni giorno, se mandare i figli a scuola. Ma noi siamo una cosa sola, per questo preghiamo per voi: è come se la nostra sofferenza proseguisse nella seconda parte del nostro corpo, che siete voi. Voi in Italia, infatti, fate parte del nostro stesso corpo nella Chiesa. Come potremmo non pregare per voi?”.

Anche in Siria comunque la situazione sanitaria è decisamente problematica. “Stanno venendo fuori tante malattie – spiega il parroco di Aleppo – che prima non c’erano e che sono sicuramente dovute alla guerra. Ogni singolo giorno spuntano nuovi casi di un cancro atroce che uccide i pazienti in poche settimane. E poi malattie cardiache e vascolari. Inoltre, a causa della guerra tutto è inquinato: l’acqua, il latte, il cibo, nessuno di noi sa davvero che cosa mangia, non ci sono controlli. Se guardo alla situazione con occhi umani, sono costretto a dire: vedo la fame, la mancanza di lavoro, le malattie, non c’è una prospettiva, non c’è futuro. Come si può sperare in una situazione così?”

Siria: Ai.Bi. in prima fila per i bambini di Idlib

Così, proprio di fronte all’estendersi della tragedia della guerra in Siria e delle sue vittime più innocenti, i bambini, Ai.Bi. ha recentemente rilanciato la campagna #Nonlasciamolisoli. Per mezzo di questa campagna, Amici dei Bambini raccoglie fondi per acquisire beni di prima necessità per i bambini, come coperte, vestiario, scarpe, alimenti per neonati, presidi medico-sanitari, organizzare spazi protetti di sollievo e di gioco, attivare interventi di PSS (Psychological support) e vorrebbe tornare a fornire il pane quotidiano attraverso il forno mobile e quello fisso alle famiglie sfollate.

Si può contribuire alla campagna donando sul sito web di Ai.Bi. oppure con una donazione libera sul c/c di Intesa San Paolo intestato a Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, IBAN IT40 Z030 6909 6061 0000 0122 477, inserendo come causale Siria. Non lasciamoli soli”. In alternativa è possibile utilizzare il c/c postale 3012 intestato ad Amici dei Bambini, IBAN: IT89R076010160000000000301