Adozione. Come possiamo convincere nostro figlio adolescente a incontrare uno psicologo?

Buongiorno, dopo una adozione siamo genitori di un adolescente di 14 anni e in maniera ricorrente ci troviamo ad affrontare momenti in cui è particolarmente svogliato e scoraggiato.

Come se non avesse abbastanza autostima e non volesse fare delle cose per paura di farle male. Naturalmente noi facciamo il possibile per incoraggiarlo e affrontare la questione ogni volta che si ripresenta ma ci chiediamo se non sia meglio rivolgerci a uno psicologo. Abbiamo accennato alla cosa ma niente.

Come possiamo convincerlo? Grazie

Buongiorno,

la questione che solleva è comune a molti genitori, non solo a quelli che intraprendono la via della adozione: avere la forte sensazione che nostro figlio adolescente abbia delle difficoltà che non riesce a verbalizzare, a spiegare, talvolta neanche a leggere con chiarezza.

Farsi accompagnare da uno psicologo è sicuramente un percorso appropriato ma, come succede con gli adulti, la motivazione è requisito fondamentale alla buona riuscita di una terapia.

Uno dei fattori determinanti per questo tipo di motivazione è la percezione personale del disagio e della sofferenza. Non sempre la propria percezione coincide con ciò che vedono e sentono le persone intorno a noi. Inoltre nel forzare un adolescente si può incrementare la sensazione di essere sbagliato, qualcuno da “aggiustare”, vissuto già molto comune nei ragazzi adottati.

Un tentativo potrebbe essere la ricerca di un professionista che possa seguire l’intera famiglia, per favorire un percorso di crescita congiunto e magari poter stimolare in suo figlio a una presa di coscienza delle sue difficoltà e della possibilità di poterle superare.

Se non accettasse neanche questa opzione in questo momento, potreste farvi seguire come coppia genitoriale, per confrontarvi su come accompagnarlo nell’adolescenza, passaggio evolutivo complesso e delicato.

Staff Ai.Bi. – Amici dei Bambini