20 novembre. Giornata Mondiale Infanzia e Adolescenza: davvero c’è da festeggiare?

L’anniversario della firma della Convenzione ONU (CRC): il trattato più ratificato al mondo

Il 20 novembre del 1989, esattamente 31 anni fa, è stata firmata a New York la Convenzione dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) delle Nazioni Unite: il trattato internazionale più ratificato al mondo che ad oggi solo gli Stati Uniti d’America non hanno ancora ratificato.

La CRC riconosce ai bambini e ragazzi tutti i diritti fondamentali riconosciuti agli adulti e va anche oltre: in ragione del loro diritto a crescere e raggiungere il pieno sviluppo psicofisico, la Convenzione dichiara espresssamente la centralità della famiglia, definita come “ambiente naturale per la crescita ed il benessere di tutti i suoi membri ed in particolare dei fanciulli” perché ambiente necessario allo sviluppo armonioso e completo della loro personalità. Per questo fine, ogni bambino deve “crescere in un ambiente familiare in un clima di felicità, di amore e di comprensione”, mentre in caso contrario è obbligo di ogni Stato proteggere e tutelare i bambini garantendo loro che le famiglie superino le difficoltà temporanee che ostacolano quel clima e che, laddove impossibile, sia comunque garantita a ogni bambino e ragazzo, bambina e ragazza, una protezione alternativa che consenta di superare l’abbandono.

La CRC riconosce quindi ad ogni bambino e adolescente dagli zero ai 18 anni il diritto di essere figlio. Per questo sono previste le misure dell’affidamento familiare e la kafala per le difficoltà temporanee e l’adozione, nazionale e internazionale, e la kafala per i bambini abbandonati, in caso di accertata situazione di abbandono (difficoltà genitoriali insuperabili e non transitorie).

20 novembre. Giornata Mondiale Infanzia, cosa è cambiato in questi anni?

Dinanzi a questo quadro è lecito chiedersi, dopo 29 anni e mezzo dalla legge di ratifica italiana della CRC (legge n.176 del 27 maggio191): a che punto siamo con queste garanzie per l’infanzia?

Ebbene, la risposta è scoraggiante.

Ai.Bi. – Amici dei Bambini fa parte del network “Gruppo CRC”, Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, insieme ad altre 99 associazioni che si occupano di monitorare annualmente il rispetto dei diritti dell’infanzia. Ogni anno viene pubblicato un rapporto e quest’anno è la volta dell’11esimo “Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza in Italia“. Per l’occasione è stata anche organizzata per tutta la settimana la Children’s week, con tanti appuntamenti interessanti per approfondire alcune tematiche e l’accompagnamento del settimanale Vita.

Quest’anno il Rapporto CRC si occupa sia di fornire una retrospettiva degli ultimi vent’anni dall’applicazione della Convenzione in Italia e prova anche ad allargare lo sguardo sull’impatto della pandemia in corso.

Dal rapporto emergono ancora tantissimi ritardi e lacune che permangono nonostante ogni anno le Associazioni abbiano regolarmente raccomandato al Governo le azioni più urgenti da intraprendere: non esistono dati completi e aggiornati sui minorenni fuori famiglia e le ultime stime al 31 dicembre 2017 parlano di 14.219 bambini e ragazzi in affidamento familiare e di 16.210 collocati in comunità; le procedure di affidamento familiare hanno una durata di regola superiore ai due anni previsti dalla legge nel 57,8% dei casi, mentre nel 37,8% dei casi la durata è addirittura superiore al massimo dei quattro anni previsti; il 14,1% dei bambini collocati in comunità ha un’età compresa tra zero e cinque anni, mentre nella fascia tra zero e sei anni dovrebbero essere solo affidati a famiglie!

Non sono stati mai resi noti dati chiari e globali sui bambini adottabili e ancora in attesa di famiglia nonostante la creazione della banca dati sia stata dichiarata già oltre cinque anni fa con un ritardo di numerosi anni.

20 novembre. Giornata Mondiale Infanzia: le adozioni internazionali

Le adozioni internazionali continuano ad avere procedure appesantite e complesse che nonostante le numerose raccomandazioni non sono mai state davvero supportate: le coppie disponibili sono sempre più scoraggiate e i bambini abbandonati all’estero sono sempre in attesa di famiglie.

La tutela dei bambini stranieri non accompagnati realizza disparità inaccettabili a questi bambini che si trovano sul territorio italiano, mentre la CRC prevede che qualsiasi bambino e ragazzo all’interno di ogni Stato deve godere degli stessi diritti.

Insomma la strada da fare è ancora in salita e la situazione dell’ultimo anno, legate alla pandemia da Covid19, ha solo portato alla luce, aggravandole e dilatandole, le criticità già riscontrare nel corso degli anni passati.

Nelle raccomandazioni rivolte alle istituzioni competenti le associazioni del Gruppo quest’anno contengono l’auspicio che dalla crisi attuale si possa ripartire con una consapevolezza ritrovata rispetto alla centralità e necessità di investire sull’infanzia e sull’adolescenza perché ancora oggi la situazione non ci permette di festeggiare.

Scarica il rapporto: http://gruppocrc.net/wp-content/uploads/2020/11/XIrapportoCRC2020_compressed.pdf

Guarda gli incontri della Children’s week: http://gruppocrc.net/i-diritti-dei-bambini-ai-tempi-del-covid-19-quali-sfide-per-il-futuro/