Kenya. Un istituto non potrà mai sostituire la famiglia

Il lavoro di Amici dei Bambini al fianco dei bimbi ospiti delle strutture di accoglienza per mantenere il legame con la famiglia di origine

Un istituto per minori sicuramente ha la funzione di assistere e servire come risposta a un bambino in situazione di crisi o vulnerabilità, ma non può essere una soluzione sufficiente e a lungo termine. Gli orfanotrofi non hanno la capacità di rispondere a una serie di esigenze di sviluppo umano, olistico e individuale del bambino. L’uso dei centri per minori deve essere monitorato, temporaneo e transitivo.

Per i minori la cui cura e protezione è dovuta essere momentaneamente devoluta a un servizio siverso dalle cure genitoriali, tutti gli sforzi devono essere diretti a trovare soluzioni a lungo termine che prevedano l’obiettivo della crescita all’interno di un nucleo famigliare per assicurare al minore una crescita coerente con le cure famigliari. Queste alternative agli istituti includono la riunificazione famigliare, la cura del bambino da parte di parenti prossimi o della famiglia allargata, l’affido famigliare temporaneo e l’adozione.

Amici dei Bambini lavora in Kenya per la promozione e l’implementazione delle linee guida sull’Alternative Family Care of Children avvallate dal segretariato generale delle Nazioni Unite nel 2009. Come espresso nelle linee guida Guidelines for the Alternative Family Care of Children in Kenya questi modelli includono il reintegro famigliare, l’affido e l’adozione nazionale (pertanto che il Kenya non reintroduce e legifera sulle adozioni internazionali).

Attraverso il lavoro con gli istituti residenziali minorili e scuole delle baraccopoli di Nairobi, Amici dei bambini lavora con diversi attori, quali bambini, genitori, educatori, assistenti sociali e autorità locali, affinchè vengano seguite le direttive nazionali e internazionali al fine di avvallare il più possibile e promovere le opzioni che prediligano una crescita del minore all’interno di un contesto famigliare.

Con gli istituti si lavora assieme al personale e alla direzione sulle loro carenze sia come capacità e conoscenze che come risorse economiche affinchè ci sia innanzi tutto un adeguato rintracciamento famigliare che consenta di identificare le origini del minore accolto, e successivamente la facilitazione e la pianificazione del ricongiungimento con la famiglia o la ricerca di possibili soluzioni di cura famigliare. Un importante contributo di Ai.Bi. è inoltre il monitoraggio dei minori reintegrati affinchè non si riproponagano le stesse situazioni che hanno portato a un primo distaccamento.

Con le scuole si lavora sulla prevenzione del distaccamento e di una possibile istituzionalizzazione, dunque si lavora molto con i genitori più vulnerabili della scuola e si supportano le famiglia attraverso il sostegno delle spese scolastiche.

In questo processo ed in entrambi gli scenari Ai.Bi. lavora con tutti gli attori, sia con i minori, sia con le famiglie che con le amministrazioni locali al fine di coinvolgere tutti affinchè possano avere possesso del sistema e ownership del processo.

Anche tu puoi dare il tuo contributo. Con il Sostegno a Distanza. A te costa meno di un caffè al giorno, 25 euro al mese. Ma può cambiare il loro futuro.