Marocco. Protezione dell’infanzia: un nuovo programma per i bambini di strada

Lo Stato rafforza le capacità professionali dei servizi sociali per la protezione dell’infanzia, favorendo il reintegro dei bambini nella loro famiglia o presso una forma alternativa di protezione familiare

Anche in Marocco, la protezione e l’assistenza sociale per i bambini di strada non sono più un argomento secondario per lo Stato che, insieme all’Unicef, ha lanciato un nuovo progetto che mira a trovare nuove formule per sradicare il fenomeno dell’abbandono, aggravatosi dall’inizio della crisi sanitaria.
L’intento è quello di rafforzare il sistema di protezione provinciale e comunale per rispondere ai bisogni dei bambini e garantire i loro diritti.

Bambini di strada. Dall’analisi dei dati all’individuazione di possibili soluzioni

L’analisi della situazione dell’infanzia in Marocco, condotta dall’Osservatorio nazionale per lo sviluppo umano, l’Osservatorio nazionale dei diritti dell’infanzia e l’UNICEF, indica che, fra i bambini in situazione difficile, “quelli ‘di strada’ sono i più’ vulnerabili”. Dati esatti non ce ne sono, visto che le cifre ufficiali sono troppo distanti da quelle stimate dalle organizzazioni, che nel 2015 indicavano in 25 mila il numero dei bambini in situazione di strada.
Proprio nell’ottica di rallentare questo fenomeno, che non risparmia nessuna regione del Paese, è stato pensato e costruito il programma di formazione a beneficio degli attori di protezione dell’infanzia e delle organizzazioni della società civile, che riguarderà la prevenzione, l’individuazione, la presa a carico e il reinserimento dei bambini in situazione di strada.
Per realizzare gli obiettivi prefissati, è stata organizzata nel 2020 una sessione di formazione destinata ai professionisti che lavorano direttamente con i bambini, composta da 13 moduli di cui quattro specifici sulla tematica dei bambini di strada, dalla modalità della loro presa in carico ai processi di integrazione.
Una delle finalità del programma, espressamente indicata nella “tabella di marcia”, consiste nel concepimento di “progetti di vita individuali e di processi di inserimento professionali per i bambini di strada”. Si tratta di dotare gli attori implicati delle conoscenze e le competenze necessarie a fornire servizi di qualità in materia di prevenzione, presa a carico, accompagnamento e reinserimento di questi bambini, con un’attenzione particolare agli aspetti dei diritti umani e della parità dei sessi.

Verso un progetto per lasciare la strada

L’obiettivo del nuovo programma è di dotare gli operatori delle associazioni di tecniche e strumenti per il reinserimento dei bambini senza domicilio, creando dei legami fra i vari attori implicati e i servizi di assistenza sociale per i bambini. Le strategie di presa in carico da parte degli istituti di protezione sociale dedicati saranno rivisti, cosi come quelle relative al reinserimento dei bambini presso le loro famiglie.

La formazione sarà destinata agli operatori sociali e ai quadri associativi dei 44 istituti di protezione sociale (EPS) per i bambini in situazione difficile e le 22 delegazioni dell’Entraide Nazionale, l’agenzia governativa responsabile per le politiche di protezione dell’infanzia. I membri che rappresentano 18 centri di accompagnamento per la protezione dell’infanzia (CAPE) saranno integrati al programma oltre a 5 centri di assistenza sociale per bambini a Tangeri, Meknes, Casablanca, Salé e Taroudant. Inoltre, 27 associazioni, partner del ministero e che operano nel settore, saranno associate agli sforzi per stabilire dei piani per i bambini per lasciare la strada.