Adozione Internazionale. È meglio ricevere un dossier completo sul bambino o sapere il meno possibile?

Al momento dell’abbinamento, i genitori adottivi ricevono tutte le informazioni riguardanti il minore. La psicologa di Ai.Bi., Marcella Griva, spiega l’importanza di un dossier più o meno dettagliato

La normativa italiana dispone che l’Ente autorizzato, al momento dell’abbinamento, trasferisca ai futuri genitori adottivi tutte le notizie riguardanti il minore.

Naturalmente, è necessario contestualizzare questa affermazione nell’ambito della reale capacità di un Paese straniero di fornire “tutte” le informazioni, considerato la possibilità di poterle reperire e, qualora questo fosse possibile, la valenza che il Paese stesso dà alla storia del bambino come aspetto di rilievo nel percorso adottivo. Ne consegue che i fascicoli dei bambini sono redatti dai Paesi di origine in modo molto diverso e le schede di presentazione possono avere dettagli differenti.

Alle coppie può capitare, perciò, di ricevere un dossier esaustivo e ricco di informazioni descrittive sia delle condizioni psicologiche, evolutive, sanitarie e storiche dei bambini, che delle loro caratteristiche affettive e di comportamento (è il caso delle schede provenienti dal Sud America), o, al contrario, povero, esiguo e ripetitivo con pochi elementi di carattere sanitario e note superficiali sulla storia personale e familiare dei bambini (è il caso delle schede dei bambini originari dell’Africa e dell’Est Europa), oppure, infine, schematico e maggiormente centrato sugli aspetti fisici e medici, anche se non sempre aggiornati (è il caso delle schede dell’Asia).

Indubbiamente il momento dell’abbinamento e la lettura della scheda rappresenta una tra le fasi più delicate del percorso adottivo.

Si tratta di un passaggio di grandissima importanza, in cui le fantasie, le speranze e i timori della coppia si confrontano con una prospettiva concreta di genitorialità. I futuri genitori conoscono finalmente il bambino reale, con il suo nome, l’età, la storia e le sue caratteristiche, che saranno più o meno vicine a ciò che avevano immaginato, avevano previsto o per lo meno auspicavano.

Disporre di un dossier corposo ed esaustivo permette ai genitori di fare ipotesi sulle caratteristiche e sui bisogni del bambino che accoglieranno e prefigurarsi possibili scenari di relazione familiare, “leggere” eventuali aspetti di criticità o rilevanza della sua storia e sintonizzarsi emotivamente con lui. Ma anche ragionare più approfonditamente sulle proprie capacità e sulle risorse genitoriali da mettere in campo nell’accoglienza, al fine di esprimere un’accettazione matura e consapevole dell’abbinamento.

Disporre di un dossier ricco di informazioni è importante anche per il bambino. Sapere della sua storia permetterà infatti ai genitori di rispondere alle sue domande, fornirgli degli elementi per ricostruire le sue esperienze, collocare e dare senso ai propri vissuti dolorosi. Sapere della propria storia e avere informazioni relative ad essa rappresenta la possibilità per il bambino di dare un senso alla propria vita nel presente. Poter accedere al proprio dossier gli permette di non sentirsi espropriato di una parte della propria esistenza e può rappresentare un “risparmio di sofferenza”, mettendolo al riparo dalla rabbia e dai vissuti dolorosi che spesso provano, invece,  quei bambini che si trovano nell’impossibilità di accedere alle informazioni sul passato, quando queste non ci sono e non possono essere recuperate nella memoria.

Disporre di un dossier corposo ed “esaustivo” rappresenta, in ultimo, un’opportunità per i genitori di dare più compiutamente spazio al passato del proprio bambino in un’ottica di completo riconoscimento e rispetto della sua storia e di costruzione di appartenenza.

 

Marcella Griva

Psicologa e psicoterapeuta – Ai.Bi. – Amici dei Bambini

 

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it