Adozione internazionale: è arrivato il momento dell’idoneità amministrativa

Burocrazia e tempi lunghi dei tribunali rallentano le adozioni internazionali e scoraggiano le coppie. Ma un modo per snellire le procedure c’è: passare dalla logica della selezione a quella dell’accompagnamento, potenziando il ruolo di enti autorizzati e servizi sociali

Tante volte, parlando di Adozione Internazionale, Ai.Bi. Amici dei Bambini ha sottolineato le difficoltà burocratiche e le lungaggini di un percorso che, anziché favorire la disponibilità e la generosità degli aspiranti genitori, crea ulteriori ostacoli.
Gli esempi ricevuti durante i corsi e i colloqui con le coppie non mancano.

Quanti esempi di ritardi e inefficienza

Come il caso di due coniugi che, dopo una prima disponibilità data nel 2019 per l’Adozione Nazionale, averla rinnovata nel 2023 e avere nello stesso anno depositato domanda anche per l’Adozione Internazionale, hanno ricevuto la notifica del decreto nell’ottobre del 2024. Peccato che tale decreto fosse pronto fin da luglio… senza che nessuno li avesse avvisati.
Un’altra coppia della provincia di Milano, dopo aver dato disponibilità nell’ottobre del 2023, ha dovuto rifare tutto nel febbraio del 2024, in quanto il tribunale asseriva di non aver ricevuto nulla. Dopo il corso con i servizi, il decreto è arrivato nel gennaio del 2005.
Lungo è stato anche il percorso di una coppia emiliana che, una volta depositata la domanda, ha dovuto attendere 6 mesi per essere contattata dal Tribunale dei Minori competente e altri 6 per avere il primo incontro.
Un’altra coppia pugliese, infine, ha presentato dichiarazione di disponibilità a marzo 2022 e concluso il percorso con i servizi ad agosto dello stesso anno. Ma il giudice li ha convocati solo nell’agosto del 2023 e il decreto di idoneità è arrivato a ottobre.
Risulta evidente che in nessuno di questi 4 casi (ma se ne potrebbero elencare ancora tanti altri) non è stata rispettata la legge che prevede che dalla dichiarazione di disponibilità alla sentenza di idoneità debbano passare al massimo 6 mesi e 15 giorni.

Dalla selezione all’accompagnamento

Le conseguenze? Prima di tutto l’inevitabile scoraggiamento da parte delle coppie. E, infatti, la disponibilità di queste ultime è in calo.
L’allarme è stato lanciato anche dalla Presidente del Tribunale per i Minorenni di Milano, Carla Maria Gatto che ha ribadito come a gennaio del 2025 solo nel capoluogo lombardo ci fossero oltre 13mila pratiche giacenti che non riescono a essere evase. Non sono, dunque, i minori adottabili a mancare, quanto piuttosto le coppie disponibili a farlo. E non basta l’apertura ai single (che ha comunque avuto un effetto non indifferente, con tanti single iscritti ai corsi informativi e formativi) per cambiare la situazione.
La strada da percorrere, allora, Ai.Bi. Amici dei Bambini l’ha indicata da tempo: passare da un concezione di “selezione” delle coppie a quella di “accompagnamento”. Era stata presentata, in tal senso, anche una proposta di riforma della legge 184/1983, nello specifico per gli articoli 29bis e 30. L’obiettivo è riformare l’iter per l’ottenimento del decreto di idoneità, facendo sì che non sia più il Tribunale dei Minori a dichiarare l’idoneità della coppia ma il Servizio socio-assistenziale preposto dagli enti locali per la formazione delle coppie, ovvero coloro che di fatto compiono l’indagine sulla coppia e ne scrivono la relazione finale.
D’altra parte, l’Italia è l’unico Paese in Europa che prevede l’ok finale all’idoneità da parte del Tribunale (c’era anche il l Belgio, che però ha temporaneamente fermato le adozioni internazionali e, dopo le proteste della società civile, ne sta valutando la riapertura ma con regole differenti).

Più responsabilità agli Enti e i Servizi

Con la proposta di Ai.Bi., verrebbero “liberati” dall’incombenza di dichiarare l’idoneità all’adozione quei giudici che, oggi, per usare ancora le parole di Carla Maria Gatto, riescono a occuparsi “solo di urgenze”. Con la riforma Cartabia, infatti, sono stati definiti “indifferibili e urgenti” i casi relativi alla responsabilità genitoriale e all’allontanamento coatto dalle famiglie d’origine relativi all’articolo 403 del codice civile. Di conseguenza, diventa impossibile “offrire a quei bambini che ne avrebbero bisogno, quella progettualità necessaria a un percorso adottivo adeguato”.
Trasferendo il compito di accertare l’idoneità delle coppie si potenzia il ruolo dei Servizi Sociali e quello degli Enti autorizzati, trasformando l’iter in una procedura puramente amministrativa. Una collaborazione tra Ente e Servizi per un percorso congiunto che abbia un termine perentorio di 6 mesi e 15 giorni per consegnare alla coppia il proprio decreto di idoneità.
I milioni di bambine e bambini abbandonati che ci sono nel mondo ringrazierebbero. E magari il numero di coppie e single pronti ad adottare tornerebbero ad aumentare.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chiunque, coppie e single, sia interessato ad avere maggiori informazioni sull’Adozione Internazionale o a intraprendere l’iter adottivo può partecipare ai tanti webinar e corsi organizzati da Ai.Bi. Amici dei Bambini. Per informazioni, contattate l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it, telefonando al numero 02988221 o utilizzando la nostra live chat. Verrai messo direttamente in comunicazione con un nostro operatore.