Adozione internazionale: il ritorno del Kosovo. In risalita le adozioni dai Paesi dell’Europa dell’Est

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Sembra scritto negli astri che l’adozione internazionale, da anni al centro di una grave e profonda crisi, possa cominciare a rivedere la luce da est. Proprio da dove sorge il sole. Al di là dell’interpretazione astrologica, il fatto concreto, e positivo, è che le adozioni realizzate con Amici dei Bambini nei Paesi dell’Europa dell’Est sono in aumento. Nei primi 7 mesi del 2015 i minori stranieri provenienti dalle zone orientali del Vecchio Continente e accolti da famiglie italiane che avevano affidato il mandato ad Ai.Bi. sono stati 33. Ben 14 in più di quelli la cui adozione si era conclusa nello stesso arco di tempo del 2014, quando ci si fermò a 19. Un aumento del 73,7% che lascia ben sperare per il destino di una realtà tanto affascinante quanto in serio pericolo come l’adozione internazionale in Italia. Il numero delle coppie che hanno portato a termine l’iter nei primi 7 mesi di quest’anno è addirittura il doppio di quello relativo allo stesso periodo del 2014: da 12 a 24.

La ciliegina sulla torta è stato l’arrivo del 34esimo minore dell’Est Europa adottato con Ai.Bi. nel 2015, giunto nel nostro Paese il 31 luglio. È un bambino di 4 anni, accolto da una coppia della provincia di Pisa, grazie alla quale ha trovato anche un fratellino più grande. L’ulteriore buona notizia è che il nuovo arrivato è originario del Kosovo, dove Ai.Bi. non adottava da 2 anni. Il Paese balcanico conferma quindi la ripresa dell’adozione internazionale nell’Europa orientale. Tanto che a breve entrerà nel nostro Paese anche un secondo minore, una bambina di 6 anni che ha già conosciuto i suoi nuovi genitori, attualmente in attesa di compiere il secondo viaggio per andarla a prendere. E una terza coppia è in attesa di entrare nelle fasi finali del suo iter.

Ma il Kosovo non è l’unico Paese che chiuderà il 2015 con il segno “più” per quanto riguarda le adozioni realizzate con Ai.Bi. rispetto al 2014.

Molto positivi sono anche i risultati ottenuti in Bulgaria e in Russia. Nel primo caso i primi 7 mesi dell’anno in corso si sono chiusi con 16 minori adottati da 10 coppie, rispettivamente 5 e 3 in più del 2014. In Russia il numero di minori adottati è triplicato, passando da 5 a 15, e quello delle coppie adottive è incrementato da 5 a 12.

Segnali positivi anche dalla Romania, rimasta ferma nella prima parte del 2014. Nei primi 7 mesi di quest’anno invece è stata realizzata l’adozione di un minore. È necessario ricordare, però, a tal proposito, che adottare in Romania è un po’ più difficile: la legge rumena prevede infatti che ad adottare possano essere solo coppie connazionali oppure miste ma con almeno uno dei due coniugi di nazionalità rumena. Nel frattempo si attendono buone  nuove dalla Moldova, nella speranza che presto possa arrivare la notizia della prima adozione del 2015.

Gli unici due Paesi che, per quanto riguarda Ai.Bi., hanno fatto segnare una flessione nella quantità di adozioni realizzate sono l’Albania e l’Ucraina. Nel Paese delle Aquile si è passato da 4 a un minore adottato. Ma l’inversione di tendenza arriverà presto. Nel prossimo semestre, infatti, in relazione ai minori già abbinati, si realizzeranno 5 adozioni.  Nel caso dell’Ucraina, invece, è da notare che l’adozione realizzata nel 2014 rappresenta un vero e proprio record: una coppia della provincia di Brescia che ha accolto 5 fratelli in un colpo solo, aggiudicandosi con pieno merito l’”Oscar” di Ai.Bi. come famiglia più accogliente del 2014.