Adozioni ai gay: la clamorosa marcia indietro di Pisapia

Sommerso dalle critiche, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia è costretto a fare marcia indietro. Ammettendo che il tema “non è nell’agenda del Comune di Milano”, Pisapia risponde al fuoco di fila delle associazioni familiari e dei suoi stessi assessori e dei consiglieri della Regione Lombardia. Ne danno notizia le odierne edizioni milanesi del Corriere della Sera, Repubblica e le pagine centrali di Avvenire.

Scuotono la testa le associazioni familiari e le famiglie adottive. Francesco Belletti, presidente del Forum Famiglie: “Il tema non può diventare oggetto di contese politiche. In gioco vi è lo sviluppo del concetto di sé e dell’identità del bambino”. Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, per voce del presidente Marco Griffini: “Invece di coinvolgere i gay, bisogna chiedere agli assistenti sociali e ai tribunali minorili perché le domande sono crollate”.

Il consigliere regionale Fabio Pizzul, già dirigente di Azione Cattolica: “Mi pare balzano che uno esca con una dichiarazione così forte su una materia così delicata, su cui si può discutere ma avendo l’accortezza di usare mille cautele”.
Il vicepresidente del Consiglio comunale Andrea Fanzago: “Personalmente sono contrario alle adozioni a coppie omosessuali. Concentrerei di più la politica sull’attenzione ai minori, per fare in modo che le mamme non abbandonino i ragazzi”.

L’assessore comunale Marco Granelli: “La mia opinione è che un bambino abbia bisogno di una relazione stabile con entrambi i generi e quindi servano al suo fianco un padre e una madre”. Quanto alle adozioni, “non mi risulta che il problema sia il numero di famiglie disponibili quanto migliorare sempre più le procedure di tutto questo sistema che va dalla dichiarazione di adottabilità alla selezione delle famiglie”.

Pierluigi Bersani, segretario del Pd, consiglia “prudenza. Andrea Riccardi, presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali e Ministro della Cooperazione e dell’Integrazione: “Non mi sembra che il Sindaco di Milano sia un grande riferimento in proposito”.

Non mancano le critiche inopportune. Si perde per strada Carlo Giovanardi, senatore del Pdl, al quale probabilmente quattro anni di presidenza della Commissione per le Adozioni Internazionali (è stato predecessore di Riccardi sotto l’ultimo governo Berlusconi) hanno insegnato poco. “Le affermazioni del Sindaco di Milano – ha dichiarato Giovanardi – sono uno schiaffo ai diritti dei bambini e delle coppie regolarmente sposate che non riescono ad adottare bambini per mancanza di bambini adottabili”.

All’ex presidente Giovanardi è da consigliare attenzione e cautela. L’adozione, specialmente quella internazionale, è argomento che richiede specifica competenza. Il reale problema dell’adozione è nella sua crisi: il numero di bambini abbandonati è in crescita (5 milioni ogni anno, secondo l’Unicef, che vanno a sommarsi ai 168 milioni di minori abbandonati), ma le famiglie disponibili e idonee diminuiscono sempre più, in quanto vengono in grande maggioranza scoraggiate, disincentivate, bloccate e respinte da una cultura ostile all’adozione internazionale, interpretata con particolare foga inquisitoria da parte di numerosi Tribunali per i Minorenni e da diversi operatori dei servizi sociali.