Adozioni internazionali. Congo: Autorità Centrale del Belgio sotto indagine. Tre bambini adottati da famiglie belghe ricercati dalle autorità del Paese africano

arresto1

Ancora di scena le adozioni internazionali nella Repubblica Democratica del Congo. Una vicenda complessa dai contorni non ancora definiti riguarda, infatti, l’arresto della direttrice di un orfanotrofio di Kinshasa, Julienne Mbempa, che è anche giurista nell’amministrazione della regione Vallonia, in carcere con l’accusa di sequestro di persona, traffico di essere umani e falso.

In occasione delle note vicende sul blocco delle adozioni in RDC, nel novembre dell’anno scorso Mbempa, direttrice dell’Istituto “Tumaini” avrebbe “trattenuto” nascondendoli in Congo, undici bambini  adottati ad altrettante famiglie nella parte francofona del Belgio. La Mbempa per  far partire i bambini avrebbe pretesto, infatti, il pagamento di “un’importante somma di denaro“. Ritrovati dalle autorità di polizia congolesi, i piccoli africani sono partiti poi per la loro nuova vita in Europa.

Di questi 11 bambini, però per 3 di loro l’odissea pare non essersi ancora conclusa. Gli inquirenti, come riportano i siti di informazione belgi e italiani, hanno rilevato testualmente che tre degli undici bambini non avrebbero, “le condizioni legali per poter essere oggetto di un’adozione internazionale e sarebbero tutt’ora ricercati dalle autorità congolesi“.

Qui la vicenda veramente si complica : se ricercati dalle autorità della RDC come hanno potuto questi  3 minori congolesi entrare in Belgio? E soprattutto Come  ha potuto l’Autorità centrale belga concedere  loro l’autorizzazione all’ingresso?

Qualcosa non quadra, tanto è vero che, secondo la stampa belga,  i magistrati hanno disposto dal 9 novembre ben 12 perquisizioni tra Namur, Dinant, Bruxelles e Liège. Ma soprattutto ciò che più colpisce è quella effettuata nella sede dell’Autorità Centrale per le adozioni internazionali del Belgio, presieduta da Rachid Madrane  Ministro dell’Aide à la Jeunesse, des Maisons de Justice, des Sports e de la Promotion de Bruxelles della Federazione Vallonia-Bruxelles che ha aperto immediatamente una inchiesta interna “per accertare responsabilità” della stessa Autorità Centrale al fine “di  prendere le decisioni necessarie“- ha precisato – “non appena in possesso dei risultati della indagine“.

Una vicenda che Aibinews seguirà passo dopo passo nella sua evoluzione e di cui darà riscontro sul sito.

Fonti: rtl.be; corriere; lalibre.be; corriere.quotidiano;.dhnet.be