Adozioni Internazionali, Etiopia: proposta una riforma etica delle adozioni

L’Etiopia sta progettando di chiudere una decina di orfanotrofi e di revocare l’accreditamento rilasciato a diverse agenzie di adozione all’estero, nel tentativo di fermare quello che secondo i critici sembra essere un business fiorente dei bambini.
Sono queste alcune delle preoccupazioni emerse dal rapporto realizzato quest’anno dall’organizzazione americana PEAR (Parents for Ethical Adoption Reform), confermate anche da diversi funzionari del governo etiope, che sono al lavoro per provvedere ad una riforma etica delle adozioni nel Paese.
Nel 2010, saranno 5.000 i bambini etiopi che verranno adottati da coppie straniere, metà delle quali residenti negli Stati Uniti. Si tratta di un numero dieci volte superiore ai dati di dieci anni fa.

Questo rapido aumento delle adozioni internazionali dall’Etiopia ha fatto scattare un campanello d’allarme tra i gruppi a difesa dei diritti dei minori e tra i governi dei paesi maggiormente coinvolti. Anche il Dipartimento di Stato Americano nelle scorse settimane ha ravvisato preoccupazione per l’irregolarità di alcuni casi di adozione verso l’Etiopia.
Mahadir Bitow, capo della Direzione a favore dei diritti per la Promozione e Protezione dei minori in Etiopia ha dichiarato che “una delle priorità sarà quella di far chiudere una decina di orfanotrofi che sembrano essere nati per soddisfare la domanda di bambini”.
Strutture che, stando al rapporto PEAR, in diversi casi versano in situazioni particolarmente gravi. Alcuni non hanno acqua corrente né servizi igienici.
“Sei o sette anni fa non c’erano molti orfanotrofi, come ci sono adesso, quindi l’aumento del numero delle agenzie di adozione ha portato anche all’aumento del numero di orfanotrofi in Etiopia”, ha dichiarato Mahadir. “Il governo etiope prevede anche di ri-accreditare tutte le agenzie di adozione internazionale, utilizzando standard più elevati in modo da estirpare coloro che sono coinvolti in pratiche discutibili”.