Adozioni Internazionali. La grande fuga delle famiglie italiane: ecco i dati regione per regione. Come porre un freno alla continua emorragia? Il disimpegno del governo Renzi

grafico-domande-disponibilita-2004-2014_piccoloLa fuga delle famiglie italiane dall’ adozione internazionale è ormai certificata. Ogni anno le coppie disponibili ad accogliere un bambino straniero sono sempre meno. Dopo anni di crescita costante, il 2004 resta un anno storico con il boom della disponibilità all’accoglienza: undici anni fa furono ben 8274 domande di disponibilità presentate.

A confronto impallidisce il dato 2014, che vede le disponibilità dimezzate. Il dato è stato ottenuto incrociando i dati richiesti ai singoli Tribunali per i Minorenni con quelli forniti dal Ministero della Giustizia. Per Bologna i dati sono quelli forniti dal Tribunale per i minorenni per l’Emilia-Romagna, elaborati dal servizio politiche familiari infanzia e adolescenza della Regione Emilia-Romagna.

Sono 4015 le domande d’idoneità presentate in 25 Tribunali su 27. Di seguito i più significativi.

A Milano si passa da 604 domande presentate nel 2013 a 566 del 2014.  A Venezia, si passa da 362 del 2013 a 291 del 2014. A Firenze la flessione è di 67 domande, si passa da 331 presentate nel 2013 si passa a 264 del 2014. Lecce ne perde dieci, passa da 95 a 85. Cagliari passa da 56 a 49. Genova scende da 143 a 136. Ci sono però anche Tribunali che mantengono pressoché stabili le domande: è il caso di Roma che si attesta anche nel 2014 sulle 527 domande del 2013, o L’Aquila che ne perde solo una: da 95 a 94. Idem Campobasso che scende da 17 a 16. Sempre confrontando i dati 2013-2014, Bari scende da 142 a 139. Palermo addirittura va in controtendenza, incrementando le domande da 120 del 2013 a ben 138. Eccezioni, che purtroppo non bastano a livellare le perdite degli altri Tribunali. Su tutti, Torino (che include i dati del Piemonte e della Val d’Aosta): perde in un solo anno ben 91 disponibilità, scendendo da 401 del 2013 a 310 del 2014. Bologna ne perde 41, passando da 287 a 246. Mancano i dati di Caltanissetta e Sassari. Ammettendo per questi ultimi due, un numero di domande pari a quelle del 2013, rispettivamente 16 e 38, il trend non cambia di certo.

In totale sono quasi 500 domande in meno, che inevitabilmente si tradurranno con un minore numero di minori adottati. Di questo passo in otto anni l’adozione internazionale si esaurirà nel 2023. Bel quarantesimo anniversario per la legge 184 del 1983, che a suo tempo ebbe il grande merito di porre fine al fai da te e al business delle adozioni!

L’accoglienza di minori stranieri è sempre stato un fiore all’occhiello per il nostro Paese, primo in Europa per numero di adozioni e secondo nel mondo dopo gli Stati Uniti. Da tre anni a questa parte il settore è abbandonato a se stesso. Dopo gli annunci trionfalistici di Matteo Renzi, all’alba del suo insediamento a Palazzo Chigi, la Commissione per le Adozioni Internazionali non ha più nemmeno un esponente del Governo come Presidente. Ma tutto è nelle mani della Vicepresidente Silvia Della Monica, esponente del Partito Democratico, ex magistrato senza alcuna competenza nel settore minorile.

La quarta edizione dell’Open Day che Amici dei Bambini dedica alle adozioni internazionali, nel weekend 23 e 24 maggio 2015, in tutta Italia, dovrebbe aprirsi con la domanda delle domande: qual è il vero progetto del Governo targato Renzi riguardo alle Adozioni?

La mancanza di iniziative utili a  fermare l’emorragia, il silenzio del Governo su tante interpellanze e interrogazioni che politici di diversi schieramenti politici hanno depositato in Parlamento  è questione di disinteresse o invece è il frutto di una precisa volontà di lasciarla agonizzare? Con un Governo che distribuisce con il contagocce anche i rimborsi, l’adozione internazionale potrà salvarsi solo le Famiglie adottive e le aspiranti tali saranno capaci di reagire e di pretendere l’attenzione che finora Renzi non ha dato loro.