Adozioni internazionali. Ucraina: presentata la legge per accreditare gli enti stranieri. Un passo importante verso la ratifica dell’Aja.

UCRAINA350Presentato dal Presidente dell’Ucraina Viktor Janukovyč un nuovo progetto di legge (N. 2002 del 14.01.2013) al Consiglio Supremo, per introdurre alcune modifiche al codice della famiglia e alle adozioni internazionali. Si parla specificamente del riconoscimento e dell’accreditamento degli enti stranieri secondo procedure e modalità che dovranno essere elaborate dal Parlamento entro 6 mesi dalla data di approvazione del regolamento.

La proposta di legge, però, non è stata ancora esaminata ed approvata, e qualora lo fosse, rappresenterebbe un passaggio fondamentale verso la Ratifica della Convenzione dell’Aja sulla “Tutela dei bambini e la collaborazione nel campo dell’adozione internazionale”, sulla quale il dibattito è già avviato da molte settimane.

La necessità per l’Ucraina di firmarla è stata sottoposta più volte anche al voto del Parlamento, dal 2006 al 2011, trovando però sempre riscontro negativo. Ora però i tempi sono cambiati e sembra che l’attuale Presidente consideri i tempi maturi per procedere alla ratifica del Trattato.

Vasylyna Dybailo, il Direttore della “Partnership for every child” – un’organizzazione russa che lavora insieme ad altri 13 enti per la prevenzione della perdita delle cure genitoriali per i bambini e la garanzia che, lasciando la cura della propria famiglia, siano protetti in un ambiente sicuro e familiare – si è espresso a favore della ratifica e ha spiegato la ragione della passata resistenza da parte di molti politici:

L’interpretazione non corretta della Convenzione è stato il motivo della risonanza pubblica. É importante chiarire che nel trattato si affermi che le adozione internazionale possono essere attivate solo in ultima istanza, quando un bambino, cioè, non ha alternative per essere educato in famiglia restando nel proprio paese. Questo è quanto scritto nel Preambolo e nell’articolo 4 del Trattato. Il dato da rilevare è anche che la Convenzione esplica con precisione le procedure di adozione, includendo la partecipazione e la considerazione del parere del bambino, perché qualsiasi decisione venga presa è nel suo interesse. Anche questo è indicato nell’articolo 4 insieme ed altri articoli dell’accordo”.

Questo è un passo molto importante per far uscire il paese da una situazione preoccupante delle adozioni internazionali che non sono ancora ben regolamentate; si è alimentato in questo modo l’allarmante fenomeno del mercato sommerso degli intermediari illegali fra coppie adottive straniere e bambini ucraini.

Venerdì 1 marzo si è svolta una riunione sull’adozione internazionale sotto la presidenza del Primo Vice Ministro Ruslan Demchenko, con la partecipazione del Delegato del Presidente per i diritti dei bambini Iuriy Pavlenko. Alla riunione hanno anche partecipato i rappresentanti del Ministero delle politiche sociali, del Ministero della Giustizia e della Procura Generale di Ucraina.

Dal meeting, è stato costatato che l’entrata in vigore della Convenzione di Aia in Ucraina, migliorerebbe notevolmente la situazione delle adozioni internazionali in quanto, innanzitutto, riuscirebbe a bloccare l’attività illegale degli intermediari irregolari. In secondo luogo, la firma della Convenzione fornirebbe gli strumenti necessari, tramite l’obbligo del post adozione posto in capo agli enti stranieri accreditati, per poter verificare in quali condizioni vivono i bambini ucraini, adottati all’estero, permettendo così di sapere il destino di ogni minore. Infine, i genitori adottanti non ucraini potrebbero ricevere informazioni sui piccoli adottanti tramite agenzie accreditate.

L’Ucraina è un paese molto importante per le adozioni internazionali in Italia. Si pensi che solo nel 2012, era il quinto fra i paesi di provenienza dei minori adottati, con 297 bambini su un totale di 3106 (7,2%). L’anno precedente, invece, l’Ucraina ricopriva addirittura il quarto posto su 55 paesi di provenienza degli adottati, con 297 bambini su un totale di 4.022 (7,39%).

(Dati C.A.I).