Adozioni internazionali. Un timido segnale di ritorno al dialogo: Boschi contatta le famiglie in attesa dei rimborsi 2011

boschi-dellamonicaSta iniziando veramente un nuovo capitolo in CAI (Commissione Adozioni Internazionali) dopo la disastrosa  gestione di Silvia Della Monica che in quasi 3 anni ha gettato la CAI  nell’immobilismo rompendo ogni forma di dialogo con enti, associazioni e famiglie?

Le premesse incoraggianti, che già si erano subodorate all’inizio di luglio,  sembrerebbero trovare conferma nei fatti concreti. Almeno a giudicare dal timido segnale di apertura al dialogo dimostrato dalla neopresidente Maria Elena Boschi.

La CAI, da quando la presidenza è retta dal ministro Maria Elena Boschi, ha infatti iniziato a fornire le prime risposte a una delle annose questioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni in materia di adozioni internazionali nel nostro Paese: i rimborsi alle famiglie adottive.

Dopo l’ennesimo tentativo di mettersi in contatto con la Commissione, quasi tutti rivelatisi vani da aprile 2014, le coppie che hanno adottato negli anni scorsi e che sono ancora in attesa dei rimborsi hanno finalmente iniziato a ricevere qualche informazione. Segni di vita da parte di un’Autorità Centrale che, nel periodo della presidenza di Silvia Della Monica,  ha fatto della mancanza di dialogo con le famiglie una delle sue “strategie” principali.

Il cambio al vertice della CAI, annunciato il 10 maggio e divenuto operativo il 21 giugno, che ha portato il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ad assumere la presidenza della Commissione sembra, dunque,  aver rappresentato la tanto attesa svolta positiva. Anche per le coppie che da anni attendono i rimborsi spettanti delle spese sostenute durante l’iter adottivo.

Ecco quanto la neopresidente Boschi ha comunicato alla famiglie inviando loro, il 02 agosto, una mail pertinente ai mancati rimborsi del 2011.

 Gentili Signori …, 

sulla questione dei rimborsi 2011 ho avuto modo di dare alcuni elementi informativi l’8 giugno scorso, durante lo svolgimento del question time presso l’Aula della Camera.

In ogni caso l’occasione mi è gradita per rappresentarle una breve sintesi della situazione.

Il governo per agevolare e semplificare la capacità di spesa della CAI, già con la legge di stabilità 2016, ha istituito il Fondo per le adozioni internazionali dotato di 15 milioni di euro, a decorrere dal 2016. L’istituzione di un Fondo destinato a finanziare le adozioni segna un reale cambio di passo. Infatti fino a dicembre 2015 le spese per le adozioni internazionali gravavano sulle risorse complessivamente stanziate a favore di un Fondo indistinto, denominato “Fondo per le politiche della famiglia”. Tali risorse venivano poi ripartite tra le diverse finalità con apposito decreto dell’autorità delegata alle politiche della famiglia.

Ora, invece, in base alla disciplina vigente, la gestione del nuovo Fondo, assegnata al Segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è soggetta a procedure più rapide, con risorse destinate esclusivamente alle adozioni internazionali.

Riguardo al suo caso specifico, vi segnalo che esiste un elenco delle coppie che hanno presentato richiesta di rimborso, in adesione al DPCM 4 agosto 2011. La vicenda si è dilatata così a lungo in quanto il citato DPCM del 4 agosto 2011 non prevedeva un limite ai rimborsi se non in una misura percentuale correlata al livello di reddito, limite fissato, invece, nei precedenti decreti. Tale mancanza di limite ha fatto lievitare di molto il fabbisogno finanziario, che non ha trovato copertura con le risorse stanziate sul fondo politiche per la famiglia. 

Ciò ha comportato un’attenta verifica sulla congruità anche delle risorse stanziate nel 2016, che come ho accennato sono 15 milioni a valere su un Fondo ad hoc per le adozioni internazionali. L’istruttoria è estesa anche all’accertamento di risorse residue ancora disponibili su altri capitoli di bilancio, che permettano così di finanziare quella parte di oneri che dovessero risultare senza copertura per i rimborsi del 2011. 

 Vi garantisco il mio impegno presso gli Uffici della CAI affinché possa trovare sollecita definizione la vicenda dei rimborsi per il 2011.

Dopo le “belle parole” (già un significativo passo in avanti rispetto al passato) ora le famiglie aspettano i fatti. Concreti.

Fonte: www.coordinamentocare.org