Il ministro Boschi è ufficialmente la nuova presidente della CAI: ora migliaia di famiglie sperano che il sistema “adozione internazionale” riprenda a funzionare

BoschiLa svolta tanto attesa è finalmente arrivata e ora è anche ufficiale. Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi è diventata a tutti gli effetti la nuova presidente delle Commissione Adozioni Internazionali. Martedì 21 giugno è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 giugno con delega a Boschi delle funzioni in materia di pari opportunità e di adozioni internazionali.

La nomina, annunciata il 10 maggio, è così diventata operativa. Con la presa in carico del vertice della Cai da parte del ministro Boschi, “cessa di avere efficacia il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 aprile 2014, recante delega di funzioni al Vice Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali”.

Si è dunque risolta la contraddittoria concentrazione delle due cariche di presidente e vicepresidente della Cai nelle mani di una sola persona, Silvia Della Monica. Il controllato e il controllore sono quindi tornate a essere due persone diverse. Una soluzione che arriva dopo 2 anni di sostanziale paralisi dell’Autorità Centrale italiana, caratterizzati da mancanza di collaborazione con gli enti autorizzati e le famiglie, da decisioni prese senza tenere conto della collegialità della Commissione, da disinformazione e da negative gestioni delle crisi internazionali, prima fra tutte quella relativa alle adozioni nella Repubblica Democratica del Congo.

Nello specifico, per quanto riguarda le adozioni internazionali, il ministro Boschi è delegato “ad esercitare le funzioni di indirizzo, coordinamento e promozione di iniziative, anche normative, e quelle attribuite al Presidente del Consiglio dei Ministri quale Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali”.

Con lo stesso DPCM, Boschi ha ricevuto nuove deleghe in materia di pari opportunità: dalla conciliazione dei tempi di vita e lavoro alla prevenzione di tutte le forme di discriminazione, dal contrasto alla violenza sessuale e di genere alla tutela dei minori dallo sfruttamento e dall’abuso sessuale.

La speranza è che ora, con la nuova presidente – che torna a essere, come era sempre stato, un esponente del governo -, la Cai torni a essere finalmente operativa. Al ministro Maria Elena Boschi vanno quindi i più sentiti auguri di buon lavoro, nella consapevolezza dell’importanza e della complessità che il suo nuovo ruolo comporta, per il bene dei tanti bambini abbandonati nel mondo che possono trovare una famiglia nel nostro Paese e delle tante famiglie che si sono aperte, o che desiderano farlo, all’accoglienza di un minore straniero.