Adozioni internazionali, verso la nuova legge: per abbreviare l’iter servono termini perentori! Nuovo sondaggio sugli Enti Autorizzati

L’ultimo sondaggio di Ai.Bi., Come abbreviare l’iter: quali le proposte secondo voi?, ha proposto alle coppie e ai lettori di pronunciarsi su come intervenire per snellire l’iter adottivo, reso complesso da una lunga e ripetitiva trafila presso Tribunali e Servizi locali. Per il 34% dei votanti la risposta è di inserire per legge termini perentori di emissione dell’idoneità, contro gli attuali termini di 6 mesi, puramente indicativi.

Eliminare l’idoneità dalle competenze dei Tribunali è invece la preferenza del 27% dei votanti. A seguire, la collaborazione obbligatoria fra Servizi Locali ed Enti in base a convenzioni e protocolli (15% di preferenze), la riduzione del numero di Enti Autorizzati in Italia (13%), l’idoneità rilasciata dagli Enti Autorizzati (11%).

Per proseguire nella sua proposta di riforma dell’adozione, Ai.Bi. propone un nuovo sondaggio sul problema degli Enti autorizzati italiani. È del 6 ottobre scorso la preoccupata dichiarazione del Comitato ONU per i Diritti dell’Infanzia sul fatto che il grande numero di Enti Autorizzati in Italia non garantisca trasparenzaassenza di lucro.

Da diverso tempo Ai.Bi. chiede la razionalizzazione del sistema italiano. Finalmente il problema diventa di dominio comune: anche uno studio pubblicato lo scorso dicembre, dal centro di ricerca Cergas Bocconi, mette all’indice la giungla ingestibile di Enti italiani.

Il punto dolente risulta essere la presenza dell’Ente sul territorio. Non tutti gli Enti hanno aperto una sede nelle aree in cui operano all’estero, laddove accompagnano le coppie nelle adozioni. Questo tipo di radicamento è invece molto importante, perché una sede operativa permette all’Ente di conoscere l’origine dei minori adottandi e il sistema locale di protezione dell’infanzia. Inoltre garantisce l’autonomia dagli intermediari, che non di rado chiedono pagamenti extra.

Il problema si fa sentire anche sul territorio nazionale: l’apertura di sedi operative nelle Regioni italiane riesce a favorire infatti un maggiore accompagnamento della coppia, sia nel periodo di formazione sia nel periodo post-adottivo.

AiBiNews consulta le famiglie. Partecipate al nuovo sondaggio e votate: [poll id=”44″]