Afghanistan. Panico a Kabul. Tentano di fuggire aggrappati all’aeroplano ma precipitano dopo il decollo

In un video l’assalto all’aeroporto. Rientrati in Italia 70 persone tra personale diplomatico ed ex collaboratori afghani

In Afghanistan la situazione, fin dal primo momento dell’ingresso dei talebani a Kabul è degenerata nel panico. L’aeroporto internazionale della capitale è stato assaltato da folle di disperati che tentavano di fuggire.

Secondo quanto riportato da Ansa, sarebbero almeno due gli uomini che riusciti ad aggrapparsi ad un velivolo sarebbero precipitati a terra, da centinaia di metri di altezza dopo il decollo. Secondo il sito Asvaka News Agency, basato in Afghanistan, come riportato da Askanews, si tratterebbe non di due ma di tre giovani caduti nel vuoto tra il caseggiato di Khair Kahana, un quartiere poco distante dall’aeroporto.

 

 

Intanto la Farnesina comunica che l’aeroplano KC 767 dell’Aeronautica Militare, proveniente dall’aeroporto internazionale di Kabul è atterrato nel primo pomeriggio di ieri, lunedì 16 agosto all’aeroporto romano di Fiumicino, mettendo in salvo dalla furia talebana circa 70 persone tra personale diplomatico ed ex collaboratori afghani.

Il volo era decollato nella giornata di domenica 15 agosto, con a bordo il personale dell’ambasciata italiana e gli ex collaboratori afghani con loro famiglie.

Attivato un ponte aereo per evacuare anche i collaboratori afghani 

Una nota del Ministero degli Esteri, riporta come le operazioni non siano ancora terminate. È stato infatti attivato un ponte aereo per procedere nel più breve tempo possibile, all’evacuazione umanitaria dal Paese dei collaboratori afghani del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

 Con una nota pubblicata sul sito della presidenza del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha voluto ringraziare pubblicamente le forze armate per “le operazioni che stanno permettendo di riportare in Italia i nostri concittadini di base in Afghanistan. L’impegno dell’Italia è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione – Il Presidente, continua la nota – è in continuo contatto con il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. L’Italia è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani, e in particolare quelli delle donne”.

Afghanista. Donne affidano i bambini ai soldati americani, lanciandoli oltre il filo spinato – Aggiornamento

Non si fermano le immagini terribili in arrivo da Kabul: evidentemente, al di là delle parole con cui i talebani si sono presentati, rassicurando la popolazione e il mondo di non voler vendicarsi nei confronti di chi fino a ieri ha collaborato con il governo e con gli occidentali, la realtà è molto diversa. Talmente diversa da spingere le mamme afghane a lanciare i loro bambini oltre il filo spinato, preferendo il trauma di una separazione tanto brutale all’incognita di un futuro nel poprio Paese.
Si fa davvero fatica a immaginare il livello di disperazione che può portare a un gesto dele genere: separarsi dal proprio figlio, affidandolo a mani sconosciute, ma nella consapevolezza che in quel gesto c’è l’unica via di salvezza possibile.

Fuori, intanto, si sentono gli spari dei  talebani, che non hanno eistato ad aprire il fuoco sulle proteste nate in diverse città. Le operazioni di evacuazione continuano, ma se per americani e occidentali che lasicano il Paese al momento non sembrano esserci particolari ostacoli, i cittadini afghani vengono respinti e non fatti nemmeno più avvicinare all’aeroporto. L’unica via di fuga, dunque, passa per quel gesto inimmaginabile: lanciare fisicamente il proprio figlio oltre il filo spinato, tra le braccia di chi, forse, chissà, potrà dargli un futuro migliore.

Foto: (Afp)