Ai.Bi. entra nel Consiglio Direttivo di ConVol

logo_convolPromuovere la cultura della gratuità, della solidarietà e della cittadinanza attiva. Questa è la missione di ConVol, Conferenza permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato. Una realtà che opera senza scopo di lucro, la cui struttura e i cui contenuti sono democratici. Si tratta di un organismo di coordinamento costituito nel 1991, a cui aderiscono 24 realtà di volontariato che agiscono in campo nazionale e internazionale. Attualmente la ConVol è membro effettivo dell’Osservatorio Nazionale del Volontariato e partecipa al Tavolo Permanente di confronto tra Governo, Forum Terzo Settore e Volontariato.

Dal 20 al 22 giugno le realtà che vi aderiscono, tra cui Amici dei Bambini , si sono date appuntamento a Reggio Calabria all’assemblea dal titolo: “Il valore della gratuità nell’azione volontaria di fronte a vecchi e nuovi rischi sociali: il ruolo della ConVol”. Il Presidente di ConVol, Emma Cavallaro, ha introdotto l’incontro richiamando l’importanza del volontariato in Italia, il suo ruolo e le sue funzioni, nel rispetto dell’identità degli altri soggetti sociali. Ha espresso la necessità di tutelare il volontariato nella sua specificità fondata sulla gratuità e di favorire lo sviluppo di relazioni organiche e continuative di collaborazione fra le organizzazioni di volontariato, e gli altri attori sociali pubblici, privati e del Terzo Settore.

Nel corso della tre giorni sono state effettuate anche le nomine delle cariche sociali per il triennio 2014/2016. Per l’Associazione Amici dei Bambini, è stato nominato membro del Consiglio Direttivo Ermes Carretta, segretario generale di Ai.Bi..  “La presenza di Ai.Bi. in ConVol – ha dichiarato Ermes Carretta – esprime la volontà di promuovere tra i nostri volontari la cultura della gratuità, del dono e del servizio, affinché partecipino con più coscienza e consapevolezza alle nostre attività”.

Il Professor Ugo Ascoli, dell’ Università Politecnica delle Marche, tra i relatori dell’incontro, ha denunciato come il welfare italiano sia l’unico in Europa a non essersi riorganizzato di fronte ai nuovi rischi sociali portati dalla crisi economica, evidenziando così come le “antenne” del disagio sociale, rappresentate dalle associazioni di volontariato che operano nei più diversi strati sociali, siano rimaste inascoltate.

Un’altra provocazione è giunta da Giorgio Marcello, dell’Università della Calabria, che ha richiamato l’insegnamento di monsignor Giovanni Nervo, laddove un’eccessiva preoccupazione al reperimento di risorse finanziare rischia di distogliere il volontariato dal suo obiettivo: la gratuità.

Terzo relatore dell’incontro Sabina Licursi, dell’Università della Calabria, che ha annunciato lo svolgimento di un’interessante ricerca, i cui risultati saranno pubblicati alla fine del 2014, sulle necessità emergenti negli strati sociali più deboli.

E’ necessario, così emerge dalla sintesi della tre giorni, che il volontariato esca dal magma del Terzo Settore per non perdere la propria identità. Emerge inoltre la necessità di sensibilizzare la società civile alla cultura del volontariato, consentendo al volontariato stesso di riguadagnare una pregnanza culturale capace di influenzare e plasmare la società stessa nella direzione di una rinnovata “sobrietà” degli stili di vita.

Il richiamo finale della presidente di ConVol, Emma Cavallaro, si è rivolto a incoraggiare la collaborazione continua e costante delle realtà che aderiscono a ConVol. L’obiettivo, ambizioso e prestigioso, è che ConVol possa diventare realtà di riferimento e interlocutore privilegiato nei rapporti con il governo nella riforma in atto del Terzo Settore.