Bambini profughi dell’Ucraina: andare a scuola per ritrovare un pezzo della propria vita

Gli asili di ispirazione cattolica della Lombardia mettono a disposizione 1686 posti per i bambini scappati dall’Ucraina. Perché riprendere la normalità della vita è la strada per superare i traumi della guerra

Dall’inizio dell’emergenza Ucraina abbiamo assistito a una straordinaria apertura e disponibilità da parte di tantissime famiglie: telefonate, mail, chat… in tanti si sono offerti per offrire accoglienza a chi scappa dalla guerra, in particolare i bambini. Uno slancio molto bello al quale, però, come più volte ribadito, bisogna accompagnare una formazione e una sensibilizzazione che spieghi quanto accogliere non sia semplicemente “aprire le porte di casa propria”, ma significhi un più strutturato accompagnamento che richiede (anche) impegno.

Bambini profughi: ritrovare la “normalità” per superare i traumi

Rimanendo proprio sui bambini, per esempio, è fondamentale che, una volta arrivati in un luogo dove potranno porre fine, almeno per un po’, alla loro fuga, possano riprendere quanto prima la loro vita “normale”. Perché proprio questa è la strada per riuscire a superare i traumi della guerra, della lontananza, della solitudine… Di un mondo che nell’arco di pochissimo tempo è completamente cambiato intorno a loro.
In questo senso, la scuola è un pezzo imprescindibile della “vita da ritrovare”. Ecco perché va sottolineato lo sforzo compiuto da autorità, presidi, insegnante e bambini stessi nell’accogliere e far sentire quanto più possibile “a casa” i nuovi bambini ucraini che vengono inseriti.

1686 posti negli asili cattolici per accogliere i bambini profughi di guerra

Proprio in questi giorni la FISM (Federazione italiana scuole materne) della Lombardia, che raggruppo gli Istituti paritari di ispirazione cristiana, ha fatto sapere che sono disponibili 353 strutture per un totale di 1.686 posti per i profughi.
Come riporta Redattore Sociale: “I bambini arriveranno, prevalentemente, da parrocchie che stanno seguendo e famiglie che seguiranno il percorso di accoglienza proposto dalla Caritas Ambrosiana: un primo passo verso l’integrazione e un ritorno alla normalità tra giochi e nuove amicizie con i coetanei”.

L’integrazione, la scuola e il gioco sono alcuni degli assi portanti sui quali anche il progetto di Ai.Bi. #BAMBINIxLAPACE insiste, sia attraverso la creazione di momenti di condivisione e animazione presso i campi profughi della Moldova, sia accompagnando i minori accolti in Italia anche nel loro inserimento presso le scuole del territorio.
Chiunque può partecipare alla campagna #BAMBINIxLAPACE, scegliendo una delle varie modalità di aiuto e vicinanza alle famiglie e ai bambini ucraini. Perché, ora, il loro futuro dipende anche da te. EMERGENZA UCRAINA