BAMBINIXLAPACE Moldova. Lontani dalla propria terra ma “felici di essere stati accolti”

L’indagine sull’integrazione scolastica dei bambini ucraini fuggiti dalla guerra in Ucraina a quasi un anno di permanenza in Moldova

Un percorso valutativo sulle esigenze degli alunni ucraini, integrati nelle scuole moldave, è stato intrapreso dagli operatori di Ai.Bi. Moldova.

L’equipe ha organizzato 7 incontri del tipo Focus Group, con la partecipazione di insegnanti, genitori e, non per ultimo, degli stessi studenti.

Scopo dell’indagine è stato quello di valutare, quali siano i bisogni, il grado di soddisfazione circa l’insegnamento, le criticità e le aspettative riguardanti l’ inserimento scolastico dei minori ucraini, a circa un anno di permanenza delle famiglie ucraine sul territorio moldavo.

Generalmente soddisfatti e riconoscenti per le opportunità di studio che hanno trovato in Moldova e per le nuove amicizie fatte, i bambini (23 in totale) partecipanti ai colloqui si sono mostrati sereni durante le discussioni e si sono dichiarati contenti, perché non sono stati del tutto “sradicati” dalla loro terra. Anche se non conoscono la lingua romena, infatti, possono parlare e studiare in russo, il che da loro la possibilità di farsi capire, di apprendere le materie scolastiche e dunque, di “continuare serenamente il loro percorso di sviluppo personale e di crescita”.

Entusiasti delle nuove amicizie fatte in Moldova

Si dicono entusiasti delle nuove amicizie, che hanno potuto stringere con i coetanei moldavi, piacevolmente sorpresi dalla calda accoglienza che non si aspettavano all’ingresso nel Paese e… sconvolti per la mancanza degli amici ucraini che sentono tutti i gioni, via internet, o che non sentono più, da un anno.

La scuola: tra aspetti positivi e criticità

Si mostrano preoccupati per l’attività fisica, che praticano poco in Moldova e per le altre attività extracurricolari che vorrebbero svolgere più frequentemente. Tra le loro preferenze vi è la pittura, la scuola d’arte, i corsi IT, le ore di ucraino e di romeno. Per quest’ultimo, dicono scherzando che, nonostante “il rumeno non sia come il tedesco” (nel senso che non si capisce nulla), è una lingua che vale la pena imparare, per rispetto del Paese che li ha accolti e anche perché, stando alle loro parole: “più lingue si conosce, più si diventa umani”.

I bambini hanno parlato anche delle differenze osservate tra le materie di studio nella scuola moldava e quella ucraina; concordano sul fatto che l’insegnamento on-line, che viene spesso interrotto a causa dei bombardamenti nel loro Paese, non è di qualità, ma è importante perché si parla in ucraino e si resta in contatto con i compagni e gli insegnanti di lingua-madre.

Parlano anche degli episodi di tensione avvenuti fra i compagni, sia in classe, che fuori scuola, ma con una maturità, atipica per la loro età, riconoscono che “i discorsi politici sono per i grandi e piuttosto che lanciarsi in polemiche, preferiscono dare precedenza allo sviluppo delle nuove amicizie ed alla scoperta della cultura moldava, che per loro è una terra incognita, che suscita il loro interesse”.  

In fine, si dicono felici di essere stati accolti nelle scuole moldave, considerati ed ascoltati. Ringraziano per avere l’opportunità di interagire con persone “straniere, ma disposte ad ascoltarli e tenere conto dei loro vissuti e sentimenti, nonché delle loro emozioni e dei consigli rispetto al loro percorso scolastico”.

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In questo contesto difficile, i bisogni delle famiglie sono davvero tanti e l’aiuto che ognuno può dare è quanto mai prezioso! Attraverso una donazione “una tantum” o sostenendo il progetto di adozione a distanza dei bambini e le famiglie ucraine, potrai aiutare Ai.Bi. a dare continuità agli interventi che l’associazione compie ogni giorno nel contesto dell’iniziativa #BAMBINIXLAPACE. Clicca QUI per dare il tuo contributo.