Bolivia: la testimonianza di un ragazzo beneficiario del progetto CEI

La prossima settimana terminerá il progetto “Famiglia e adolescenza: ricerca e costruzione di percorsi sostenibili di uscita dall’abbandono”, finanziato dalla CEI- Conferenza Episcopale Italiana. Il progetto si é proposto di promuovere nella regione Andina (Bolivia, Colombia e Perú) la ricerca partecipata di soluzioni che sostengano lo sviluppo integrale di bambini, adolescenti e giovani con un vissuto di abbandono familiare, nel rispetto dei loro bisogni sia affettivi che educativi.

A volte leggere una testimonianza diretta di un giovane beneficiario vale piú di qualsiasi indicatore numerico. Per questo motivo vi propongo un breve racconto di uno dei ragazzi che ha preso parte al progetto.

Mi chiamo G.Q.O. Sono nato il 28 gennaio 1991. Ho vissuto per 10 anni in istituto. Nel 2010 ho frequentato la quarta superiore ed ho iniziato a frequentare un corso tecnico di meccanica. Terminato il corso, grazie ad Ai.Bi. ho potuto fare pratica in una officina con un salario basico pagatomi da Amici dei Bambini per i primi tre mesi. Ho terminato la pratica il 18 giugno. Oggi sto lavorando con un regolare contratto di lavoro nella stessa officina con uno stipendio fisso, l’assicurazione medica e i contributi per la pensione.

Sono molto riconoscente ad Amici dei Bambini per l’opportunitá che mi hanno dato di studiare meccanica e di fare uno stage retribuito. E’ sempre stato il mio sogno studiare meccanica ed essere meccanico, fini da bambino. Vorrei continuare a studiare meccanica per essere un buon meccanico nel prossimo fututo. E’ una meta che voglio raggiungere.