Bolivia: si parla (bene) di adozione

Il 6 giugno del 2012, in un programma nazionale televisivo, si è discusso per circa un’ora e trenta di adozioni, nazionali e internazionali.

Gli invitati erano le autorità del SEDEGES (Servizio di Gestione Sociale ) dipendente dal Governo di La Paz, due psicologhe esterne e un invitato speciale, Carlos, un giovane di 28 anni, ingegnere bio-medico adottato da una coppia di Bergamo quando aveva 2 anni e mezzo.

Parlare di adozioni per tanto tempo non era mai successo in Bolivia, però parlarne positivamente è stato l’elemento che ha sorpreso molti.

I valori del diritto alla famiglia dei minori sta iniziando a fare breccia così come dimostrato dagli interventi dei funzionari e della direzione del SEDEGES. Si sta dando reale valore alla preparazione dei genitori adottivi nazionali, al diritto alla famiglia dei minori negli istituti e alla necessità di una definizione socio-legale.

Così pure Carlos ha dato un’immagine molto positiva dell’adozione internazionale dichiarando “sono ritornato in Bolivia inizialmente per cercare la mia famiglia di origine sebbene il motivo per cui ora rimango è quello di collaborare con il Paese che mi ha visto nascere. La mia famiglia è in Italia”.

Nelle parole pronunciate e nell’attitudine dimostrata dai funzionari del SEDEGES, inoltre, Amici dei Bambini ha visto i riflessi del lavoro che porta avanti quotidianamente.